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17.21 – martedì 1 ottobre 2024
(Il testo seguente è tratto integralmente dalla nota stampa inviata all’Agenzia Opinione) –
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Giornata internazionale del Caffè: innovazione e qualità le sfide del futuro. Fabia Roman: «È un settore in profonda trasformazione: occhi puntati su innovazione, sostenibilità e qualità con molta attenzione alla redditività d’impresa».
Negli ultimi dieci anni, le imprese che gestiscono bar in Italia sono diminuite di 16.160 unità. Su 100 attività che aprono, la metà chiude entro cinque anni. Numeri che evidenziano la complessità e le difficoltà di gestire un’attività tanto iconica quanto impegnativa. Il bar rappresenta un simbolo della convivialità italiana, ma allo stesso tempo, la gestione richiede un costante aggiornamento per rispondere ai bisogni dei consumatori in continua evoluzione.
Attualmente, in Italia ci sono 132.004 bar attivi, pari al 39,8% delle imprese della ristorazione. Uno su tre è gestito da una donna, mentre il 12,6% è condotto da giovani under 35. Anche l’occupazione è in crescita, con un totale di 375 mila lavoratori, di cui il 58,9% sono donne e il 41,5% ha meno di 30 anni. Anche il numero dei dipendenti stranieri è aumentato (+10,1% rispetto al 2022), segno di un settore dinamico e inclusivo. La trasformazione dei bar negli ultimi anni è stata guidata da investimenti in sostenibilità e digitalizzazione: il 52,2% ha investito in nuove attrezzature per la refrigerazione e soluzioni digitali per migliorare il rapporto con i clienti. Inoltre, l’88% dei bar ha introdotto pratiche sostenibili per ridurre i consumi energetici e il 49,1% ha già pianificato ulteriori investimenti per il 2024, puntando su rinnovamenti tecnologici e del banco bar.
Secondo Fabia Roman, Presidente dell’Associazione dei pubblici esercizi, “I dati dimostrano chiaramente che il settore dei bar in Italia sta affrontando una trasformazione profonda, spinta da due forze principali: la sostenibilità e l’innovazione tecnologica. I bar non sono più soltanto luoghi dove si serve un caffè; sono diventati spazi di incontro e interazione che devono tenere conto delle esigenze di consumatori sempre più attenti a ciò che consumano e a come lo fanno. Investire in tecnologie che migliorano l’esperienza del cliente, come i POS di ultima generazione o i sistemi di ordinazione digitale, è ormai indispensabile per restare competitivi, ma questo non deve mai andare a scapito della qualità del servizio.”
Roman sottolinea poi un aspetto cruciale che spesso viene trascurato: “I margini di guadagno su prodotti come la tazzina di caffè, simbolo del bar italiano, si sono ridotti in maniera significativa negli ultimi anni. Questo ci pone di fronte a una sfida complessa: mantenere un prezzo accessibile per il cliente, ma allo stesso tempo garantire la sostenibilità economica dell’impresa. È qui che diventa fondamentale la gestione manageriale. I baristi devono diventare non solo esperti nel loro mestiere, ma anche abili imprenditori, capaci di ottimizzare i costi, adottare strategie innovative e non perdere mai di vista la trasparenza e la qualità del prodotto e del servizio.”
“La pressione sui margini, unita a un mercato sempre più competitivo e incerto, richiede scelte strategiche molto più oculate rispetto al passato,” aggiunge Roman. “Non è più sufficiente aprire un bar e fare affidamento solo sulla tradizione. Oggi i consumatori cercano esperienze, vogliono luoghi che offrano non solo un buon caffè, ma anche un ambiente accogliente, sostenibile e con un servizio all’altezza. Questo richiede un costante investimento non solo nelle attrezzature, ma anche nella formazione del personale e nelle competenze gestionali.”
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