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Notizie Asvis, Agenda 2030 e Green Deal nelle lettere d’incarico ai Commissari europei #finsubito prestito immediato

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Testo di Luigi Di Marco, della Redazione ASviS, il cui Comitato scientifico è presieduto dal prof. Enrico Giovannini, che si riferisce al sito collegato, del 25 settembre 2024

Lettere d’incarico dei nuovi Commissari europei

Il 17 settembre Ursula von der Leyen, in conferenza stampa, ha presentato la lista dei 26 nuovi Commissari europei, incluso la già nominata alta rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Kaja Kallas, ciascuna/o scelta/o da uno Stato membro dell’Unione, diverso dallo Stato d’appartenenza della presidente. Il successivo 19 settembre, il Consiglio dell’Ue ha formalmente adottato la stessa lista in comune accordo con la presidente della Commissione.

Per ogni Commissario è stata predisposta una lettera d’incarico da parte della presidente, che riassume gli obiettivi del mandato generale del collegio dei Commissari e degli obiettivi specifici di ogni singolo Commissario, riprendendo gli Orientamenti politici del mandato 2024-2029 presentati lo scorso 18 luglio.

Le priorità definite negli Orientamenti politici, come precisato nella premessa alla lettera d’incarico, non costituiscono filoni di lavoro disgiunti ma sono interconnesse e avranno ripercussioni reciproche. Ciò si rifletterà nel lavoro del collegio dei Commissari nel suo complesso e per ciascuno dei suoi membri, che dovranno pertanto collaborare in uno spirito di collegialità.

Gli Impegni comuni a tutti i Commissari, come riportati nelle lettere d’incarico, sono così sintetizzabili:

  • per l’Agenda 2030: nel nostro percorso verso il 2030, ogni membro del collegio garantirà il conseguimento degli obiettivi dell’Ue stabiliti per quell’anno e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite nei rispettivi settori di intervento. Il collegio nel suo insieme sarà responsabile dell’attuazione globale degli Obiettivi;
  • per il Green deal: il successo di questa nuova Commissione sarà misurato in base alla nostra capacità di raggiungere i traguardi e gli obiettivi fissati, in particolare nell’ambito del Green Deal europeo.
  • per il contrasto ai cambiamenti climatici: mi aspetto che tutti voi contribuiate al conseguimento dei nostri obiettivi climatici concordati, in particolare quelli fissati per il 2030 e l’obiettivo della neutralità climatica per il 2050;
  • attingere idee dalle relazioni di recente o prossima pubblicazione: in particolare, la relazione Draghi sul futuro della competitività europea, la relazione Niinistö su come migliorare la preparazione e la prontezza dell’Europa in materia civile e di difesa, la relazione nata dal dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura e la relazione Letta sul futuro del mercato unico;
  • dialogo con il Parlamento: organizzare un dialogo strutturato con la commissione parlamentare corrispondente al Suo portafoglio al fine di tracciare il percorso da seguire per le risoluzioni adottate dal Parlamento;
  • dialogo con i giovani: organizzare una prima edizione dei dialoghi annuali con i giovani sulle iniziative politiche nei primi 100 giorni, in modo che i giovani possano essere ascoltati e possano contribuire a plasmare il Suo lavoro;
  • partecipazione: ci ispireremo alla Conferenza sul futuro dell’Europa per infondere una cultura reale e duratura della democrazia partecipativa. Sceglieremo settori di intervento e proposte per i quali le raccomandazioni dei panel europei di cittadini avranno il massimo valore e daremo seguito alle proposte che ne scaturiranno.
  • allargamento e riforme: desidero inoltre che tutti voi svolgiate un ruolo attivo nell’aiutare i Paesi candidati a prepararsi all’ingresso nella nostra Unione nei vostri rispettivi settori di intervento. Conto su di voi per le revisioni strategiche pre-allargamento e per il nostro ampio e ambizioso programma di riforme.
  • riduzione degli oneri amministrativi e semplificazionenei confronti delle imprese, ogni Commissario dovrà contribuire a ridurre gli obblighi di comunicazione di almeno il 25% e, per quanto riguarda le Pmi, di almeno il 35%. Tra i Suoi compiti vi sarà inoltre quello di mettere alla prova l’acquis dell’Ue e presentare proposte volte a eliminare eventuali sovrapposizioni e contraddizioni e a garantire la totale compatibilità con le tecnologie digitali, mantenendo nel contempo standard elevati;
  • miglioramento della regolazione: la nuova legislazione dovrà assicurare che le norme dell’Ue siano più semplici, più accessibili ai cittadini e più mirate. Lei garantirà il rispetto dei principi di proporzionalità, sussidiarietà e miglioramento della regolamentazione, anche mediante consultazioni allargate, valutazioni d’impatto, un riesame ad opera del comitato per il controllo normativo, e un nuovo controllo relativo alle Pmi e alla competitività. Le proposte dovranno basarsi su dati concreti.

L’Ue al vertice sul futuro

Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha partecipato al vertice sul futuro indetto dalle Nazioni Unite in cui si è discussa l’approvazione del testo del Patto sul futuro. Nel suo discorso tenuto il 22 settembre ha dichiarato: vogliamo un Patto per il futuro che rinvigorisca la fiducia multilaterale e riporti le Nazioni Unite al centro delle nostre azioni. Questo Patto è un potente catalizzatore per accelerare i nostri obiettivi di sviluppo sostenibile e compiere progressi in materia di diritti umani, uguaglianza di genere e protezione del nostro pianeta.

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I passaggi successivi del suo discorso hanno in particolare sostenuto le proposte di riforma dell’architettura finanziaria globale contenute nel Patto, in risposta ai bisogni dei Paesi in via di sviluppo.

Il sostegno al Patto sul futuro era già stato pienamente espresso dal Consiglio dell’Unione nelle conclusioni assunte lo scorso 24 giugno.

Sessione plenaria del parlamento europeo

 Tra il 16 e il 19 settembre, si è tenuta la seconda sessione plenaria del nuovo Parlamento europeo. In particolare è stata adottata il 19 settembre la risoluzione sul proseguimento del sostegno finanziario e militare all’Ucraina da parte degli Stati membri dell’Ue, in cui il Parlamento invita gli Stati membri a revocare immediatamente le restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali forniti all’Ucraina contro legittimi obiettivi militari sul territorio russo, in quanto ciò ostacola la capacità dell’Ucraina di esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa ai sensi del diritto internazionale pubblico e lascia l’Ucraina esposta ad attacchi contro la sua popolazione e le sue infrastrutture. Il testo è stato adottato con 425 voti favorevoli, 131 contrari e 63 astensioni.

In pari data, in un’altra risoluzione che ha riguardato le devastanti inondazioni in Austria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Polonia, Romania e Slovacchia, gli eurodeputati esprimono insoddisfazione per i recenti tagli di bilancio al meccanismo di protezione civile dell’Ue e chiedono finanziamenti sufficienti e potenziati per aumentare la preparazione e migliorare lo sviluppo delle capacità di risposta, assicurando fondi commisurati al numero crescente e alla gravità dei disastri naturali in Europa, sollecitando la Commissione ad accelerare la mobilitazione dei finanziamenti per i Paesi colpiti. Nel breve chiedono anche di velocizzare la presentazione del piano europeo per l’adattamento ai cambiamenti climatici annunciato da Ursula von der Leyen nei suoi Orientamenti politici.

Sessione plenaria del Comitato economico e sociale europeo

Tra il 18 e il 19 settembre, il Comitato economico e sociale europeo (Cese) si è riunito in sessione plenaria dando il via alla propria attività in parallelo alla nuova legislatura europea.

In particolare ha adottato un’articolata  risoluzione “Tracciare il progresso democratico dell’Ue: una risoluzione per il prossimo mandato legislativo“, in cui evidenzia che attuare l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e i suoi Obiettivi di sviluppo sostenibile come strategia globale dell’Ue, dedicata alla pace e al progresso economico, sociale e ambientale […] potrà avvenire solo attraverso un impegno strutturato e significativo della società civile.

Tra le proposte avanzate nella risoluzione, il Cese invita le istituzioni dell’Ue a prendere l’iniziativa e a sviluppare una strategia per la società civile, con un piano d’azione chiarochiedendo anche un dialogo civile annuale o un quadro di valutazione dello spazio civico, che esaminerà se i contributi delle organizzazioni della società civile durante le consultazioni sono stati presi in considerazione.

I diversi pareri adottati hanno riguardato aspetti di carattere strategico, alimentando il dibattito sulle scelte da assumere nel corso della nuova legislatura.

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In particolare, nel parere  “Un fondo di investimento dell’Ue per la resilienza economica e la competitività sostenibile“, il Cese propone di istituire un fondo di investimento dell’Ue nell’ambito del prossimo quadro finanziario pluriennale che dovrebbe mirare a fornire risorse finanziarie per progetti di investimento di interesse strategico europeo, identificando quattro settori di investimento specifico: a) progetti infrastrutturali transfrontalieri; b) investimenti per completare l’Unione dell’energia; c) investimenti per rafforzare la competitività delle industrie europee; d) investimenti per la qualificazione e la formazione. Il Cese indica fondamentale definire le condizionalità nell’uso di questo nuovo fondo: subordinate a criteri sociali, che devono rispettare la pluralità di forme del dialogo sociale negli Stati membri e non devono portare a indebite discriminazioni nei confronti di certe tipologie di imprese o di taluni Stati membri. Tra i criteri sociali che le imprese potrebbero dover soddisfare per essere ammissibili ai finanziamenti dell’Ue o per ottenere una ricompensa supplementare, potrebbero figurare garanzie occupazionali e sul mantenimento dei siti produttivi, misure per la qualificazione e formazione dei lavoratori e per una loro migliore partecipazione, oppure contratti collettivi. In questo modo, i finanziamenti pubblici per la trasformazione sono costantemente destinati alla creazione e al mantenimento di posti di lavoro dignitosi, facendo quindi aumentare l’accettazione della transizione verde.

Rapporto annuale sull’occupazione e lo sviluppo sociale della Commissione europea

 Il rapporto 2024 della Commissione sull’occupazione e gli sviluppi sociali in Europa (Esde), pubblicato il 19 settembre, sviluppando analisi approfondite delle esperienze dell’ultimo decennio, sottolinea come investimenti e riforme sociali in settori chiave possano stimolare l’occupazione, l’inclusione sociale, la competitività e la crescita economica.

Tra i diversi punti, in via esemplificativa evidenzia che aumentare l’offerta di alloggi e migliorare l’assistenza abitativa, riduce la povertà e può aiutare le persone a trovare lavori migliori; che gli investimenti e le riforme sociali producono rendimenti più elevati quando si concentrano sulle prime fasi della vita dei cittadini; che investire in politiche attive del lavoro aiuta le persone a garantire e mantenere posti di lavoro.

Consulta la rassegna dal 16 al 22 settembre



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