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Il recente Decreto “Salva Casa” ha introdotto una novità significativa nel settore immobiliare, dando il via libera all’abitabilità dei cosiddetti mini appartamenti. Casavo, realtà innovativa che si occupa di facilitare la compravendita immobiliare attraverso soluzioni smart, ha condotto un’analisi approfondita del mercato immobiliare di Milano e Roma. L’obiettivo era capire meglio la distribuzione e le caratteristiche dei mini appartamenti già presenti nei due principali capoluoghi italiani, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo.
I mini appartamenti sono abitazioni caratterizzate da un’altezza minima di 2,40 metri e possono avere una superficie di 28 metri quadrati per i bilocali e di 20 metri quadrati per i monolocali. Il cambiamento normativo è volto a incrementare l’offerta immobiliare disponibile sul mercato, rendendo queste soluzioni più accessibili e regolarizzate. Ecco secondo l’analisi di Casavo com’è il mercato dei mini appartamenti a Milano e Roma.
Milano: predominanza di monolocali, anche da ristrutturare
A Milano, l’analisi ha evidenziato che circa l’1% delle 16.100 unità immobiliari disponibili alla vendita rientra nella categoria dei mini appartamenti, con una superficie compresa tra i 20 e i 28 metri quadrati. Di questi immobili, il 98% è composto da monolocali, dimostrando una chiara preferenza per spazi estremamente compatti nel contesto urbano milanese. Tuttavia, un aspetto interessante che emerge dall’analisi è lo stato di conservazione di queste abitazioni: l’11% richiede interventi di ristrutturazione, mentre il restante 77% si trova in buone o ottime condizioni, rappresentando quindi una valida opzione per chi cerca soluzioni abitative immediatamente fruibili.
Roma: più bilocali e un patrimonio immobiliare in condizioni migliori
Nella capitale, i mini appartamenti rappresentano lo 0,4% delle 30.300 unità immobiliari analizzate, una percentuale inferiore rispetto a Milano. Anche qui predominano i monolocali, che costituiscono il 69% del totale, ma vi è anche una quota significativa di bilocali, che raggiungono il 20%. Un dato particolarmente rilevante riguarda lo stato di conservazione delle abitazioni: a Roma, l’86% dei mini appartamenti è classificato in buone o ottime condizioni, mentre solo il 6% necessita di ristrutturazione. Questo suggerisce che il patrimonio immobiliare di piccole dimensioni nella capitale si presenta mediamente in condizioni migliori rispetto a Milano.
Differenze di prezzo: Milano più cara, Roma più accessibile
Una delle differenze più marcate tra le due città riguarda i prezzi di queste abitazioni. A Milano, i costi dei mini appartamenti risultano decisamente più elevati: il 43% delle unità fino a 28 metri quadrati è in vendita a un prezzo inferiore a 100.000 euro, mentre il 41% si colloca tra i 100.000 e i 200.000 euro. Solo il 14% supera la soglia dei 200.000 euro, arrivando fino a 300.000 euro. A Roma, invece, la situazione è diversa: il 69% dei mini appartamenti ha un prezzo inferiore ai 100.000 euro, mentre solo il 5% si inserisce nella fascia tra i 200.000 e i 300.000 euro. Questo divario nei prezzi riflette chiaramente le diverse dinamiche di mercato delle due città, con Milano che si conferma una delle piazze immobiliari più costose d’Italia.
Prospettive per il mercato dei mini appartamenti
Victor Ranieri, Chief Revenue Officer di Casavo, ha commentato i risultati dell’analisi sottolineando come le caratteristiche urbane di Milano e Roma influenzino profondamente le rispettive dinamiche abitative. “Milano e Roma sono due realtà molto diverse: Milano si è sviluppata seguendo un modello di urbanizzazione a cerchi concentrici, con una maggiore densità abitativa, e questo ha favorito la crescita della domanda di spazi compatti e ben posizionati già da tempo. Di conseguenza, l’offerta è più alta rispetto a Roma, anche se a prezzi decisamente superiori”, ha affermato Ranieri. Ha poi aggiunto che Casavo è pronta ad adattarsi a queste evoluzioni del mercato, continuando a offrire soluzioni innovative e di qualità in entrambe le città, sempre guidata dalle esigenze dei clienti.
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