Eataly Milano, il restyling dopo dieci anni, le novità e la festa per la riapertura (lunga 10 giorni e con eventi aperti alla città) #finsubito prestito immediato

Dieci settimane di lavori e dieci anni di vita: Eataly Smeraldo in piazza 25 Aprile si presenta completamente ristrutturato e festeggia con dieci giorni di eventi e spettacoli gratuiti aperti alla città mentre riprenderanno in un’area più grande e fornita i percorsi didattici per le scolaresche, con i bambini che imparano a fare il pane e vedono come «nasce» una mozzarella, e verranno rilanciati i corsi di formazione professionale tesi anche a possibili nuove assunzioni.

L’amministratore delegato Andrea Cipolloni, dal 2022 alla testa del gruppo fondato da Oscar Farinetti, sottolinea che questo punto vendita è «un fiore all’occhiello, il “flaghship” di tutto il Nord Italia»: per la ristrutturazione ha speso tre milioni di euro e per l’aperitivo d’avvio dei giorni di festa, il 3 ottobre, già adesso, prima della campagna pubblicitaria, si sono prenotate migliaia di persone. Ci saranno cene preparate da chef stellati dagli Eataly di tutto il mondo, dj set e incontri con autori, influencer e sportivi. Ragiona il manager, che è amante del ciclismo e promette sorprese anche legate al Giro d’Italia: «Se apriremo nuove sedi milanesi, e lo speriamo, potrebbe essere qualcosa legato al viaggio, magari a Linate o Malpensa o in stazione Centrale. Per contro rispetto alla città in senso stretto lo Smeraldo, nei nostri attuali intenti, resterà l’unico punto di attrazione». Tra gli avventori moltissimi sono turisti ma ora l’obiettivo è avvicinarlo di più alle abitudini dei cittadini a dispetto di una «percezione errata», quella di essere molto dispendioso: «La qualità altissima dell’offerta retail è il nostro punto di forza, penso ad esempio alle farine, alla pasta, alla mozzarella, ma la differenza di prezzo rispetto alla media è molto minore di quello che si crede. I nostri 12 punti ristoro, poi, hanno costi piuttosto in linea con il centro città», garantisce Cipolloni.

Lo spazio è enorme, 4500 metri quadrati su tre piani: sotto la nuova grande caffetteria e cinquecento proposte diverse per un pranzo o una cena veloce, sopra il Food & pizza theatre con quasi cento posti a sedere, ma «oltre all’offerta enogastronomica attirano gli eventi di intrattenimento gratuiti, in particolare musicale». L’attenzione al sociale è un altro pallino del manager: «Abbiamo 250 dipendenti e una dozzina di ragazzi diversamente abili che si sono integrati perfettamente e accolgono il nostro pubblico in varie aree. I ragazzi di Fondazione Cometa stanno decorando poi una parete al secondo piano e con i loro servizi di catering potrebbero aiutarci anche in futuro».

L’esigenza di rinnovare Eataly Smeraldo è nata dal contesto: «In dieci anni a Milano, in particolare nella ristorazione, è cambiato tutto: non c’erano Starbucks, Sorbillo, Signorvino… A noi gli avventori chiedono esperienza di consumo e divertimento e li seguiamo mantenendo però fermo il nostro Dna». Rispetto alla movida di corso Como o largo La Foppa, ad esempio, Eataly resta defilato: «So che ribassando il prezzo dello spritz avrei più gente che arriva ma la nostra vocazione non è quella e non sarà quella neanche in futuro», è netto. Le strategie di sviluppo sono chiare («Eataly è concentrata sul travel business e sul Nord America dove apriremo ancora cinque punti vendita») ma chiaro è soprattutto il valore dello Smeraldo: «Per noi l’Italia, e Milano in particolare, sono casa».

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