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Accedere alla pensione se si è perso il lavoro non è facile, ma ci sono delle misure che tutelano i disoccupati e permettono l’accesso anticipato.
La disoccupazione nel nostro Paese è molto alta, influenzata anche da vari fattori strutturali e ciclici. Socialmente questa situazione influenza negativamente la qualità di vita aumentando la povertà.
Per tutelare i lavoratori disoccupati, sono attualmente in vigore varie prestazioni economiche, ad esempio la NASPI, una prestazione economica erogata dall’INPS ogni mese per chi ha perso involontariamente il lavoro. La prestazione spetta solo ai disoccupati e non alle persone inoccupate. Da considerare anche le difficoltà di trovare un’occupazione, molto dipende anche dall’età del lavoratore, un disoccupato tra i 55 e i 60 anni ha più difficoltà di un lavoratore di 40 anni. Con la perdita del lavoro in età avanzata è consigliato verificare anche quali possibilità ci sono per accedere al pensionamento anticipato.
Disoccupati verso la pensione: le reali possibilità
Il nostro sistema previdenziale prevede tre misure nel 2024 che permettono l’accesso anticipato ai lavoratori che hanno perso involontariamente il lavoro. Alcune di queste misure sono soggette a proroga ogni anno, pertanto per il 2025 bisogna attendere la proroga nella Legge di Bilancio.
La prima misura che tutela i disoccupati è l’APE Sociale che permette l’accesso con 63 anni e 5 mesi con 30 anni di contributi. In questo caso il lavoratore deve aver terminato di percepire la NASPI da tre mesi prima della presentazione della domanda. Si tratta di una prestazione erogata ogni mese dall’INPS fino al raggiungimento dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Ricordiamo che la pensione di vecchiaia prevede 20 anni di contributi e 67 anni di età.
Bisogna inoltrare la domanda per accedere all’APE Sociale in tre date specifiche: 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre (domanda tardiva). Questa misura scade il 31 dicembre 2024.
Opzione donna e Quota 41 per i disoccupati
Opzione donna, dedicata alle donne lavoratrici con 61 anni di età (ridotto a 59 anni con due figli e più e 60 con un solo figlio) e 35 anni di contributi. I requisiti devono essere stati perfezionati entro il 31 dicembre 2023. Questa misura è soggetta alla proroga annuale nella Legge di Bilancio 2025.
Infine, la pensione Quota 41 destinata ai lavoratori precoci, permette l’accesso a prescindere dall’età anagrafica con 41 anni di contributi. Inoltre è richiesto un anno il versamento di un anno di contributi prima del compimento di 19 anni (lavoro precoce), e che il lavoratore abbia terminato di percepire la NASPI tre mesi prima di presentare la domanda di pensionamento. Il Governo è allo studio per ampliare la platea dei beneficiari rendendola accessibili a tutti i lavoratori, eliminando i cosiddetti paletti che bloccano l’accesso.
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