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Entra nel vivo Equity Puglia, lo strumento finanziario destinato a dare impulso alla crescita di startup e Pmi innovative regionali, aumentandone la solidità patrimoniale. A disposizione delle aziende che intendono investire in Puglia ci saranno complessivamente 80 milioni di euro, equamente divise tra risorse pubbliche e private. Per rendere possibile una simile iniezione di risorse, sono stati stilati gli accordi di finanziamento con le quattro società di gestione del risparmio (Sgr) – Vertis, Avm Gestioni, Eureka! Venture e Indaco Venture Partners – che si sono candidate ad investire i 40 milioni di risorse private attraverso i propri fondi di venture capital e hanno superato la procedura di selezione indetta da Puglia Sviluppo.
Quattro accordi
I quattro accordi sono stati presentati ieri dall’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci, dalla presidente di Puglia Sviluppo, Grazia D’Alonzo, dal vice direttore generale Andrea Vernaleone e dai rappresentanti delle quattro Sgr: Antonella Beltrame, co-fondatrice e Investment director di Indaco Venture Partners; Stefano Peroncini, amministratore delegato di Eureka! Venture; Alberto Stanghellini, amministratore delegato di Avm Gestioni e Renato Vannucci, vice presidente di Vertis.
Al centro di ogni accordo, i rapporti tra le Sgr e Puglia Sviluppo. Ad entrare in gioco, per ciascuna delle quattro società, sono infatti due fondi, uno principale e l’altro di coinvestimento: da un lato quello della Sgr che rende disponibili per investimenti in Puglia 10 milioni di euro (fondo principale), dall’altro quello costituito da Puglia Sviluppo con 10 milioni di risorse pubbliche (fondo di coinvestimento) che affianca ciascuno dei fondi principali.
Le caratteristiche dei fondi
Ma saranno le quattro Sgr a gestire sia il fondo principale che quello di coinvestimento, che sono strettamente correlati tra loro. Gli accordi si soffermano su alcuni dettagli. Tra le caratteristiche del fondo di coinvestimento innanzi tutto quello di qualificarsi come “fondo per il venture capital”, ossia un fondo che investe almeno il 75% dei capitali raccolti in società non quotate, nel caso specifico dovrà trattarsi di startup e Pmi innovative che possono essere in fase di costituzione, di avvio dell’attività o di sviluppo del prodotto o servizio. Dovranno essere già costituite e registrate, essere società di capitali (ad esempio Srl o Spa) e, condizione imprescindibile, dovranno realizzare il proprio piano d’impresa in Puglia attraverso l’apertura di un’unità locale che dovrà permanere operativa nel territorio regionale.
Obiettivo del fondo è quello di supportare lo sviluppo dell’ecosistema pugliese in settori strategici, sostenendo i progetti di sviluppo a medio e lungo termine delle startup e Pmi innovative e aumentando così la solidità patrimoniale delle aziende. Tra i settori strategici ci sono l’aerospazio, l’agroindustria, la green e blue economy, le biotecnologie, l’It, l’intelligenza artificiale, la transizione energetica e trasformazione digitale, la meccatronica, la robotica, l’healthcare, l’innovazione applicata alle infrastrutture e all’industria. Gli accordi saranno validi sino al 31 dicembre del 2033, mentre gli investimenti in capitale di rischio nelle imprese dovranno essere realizzati entro il 2029.
L’assessore Delli Noci
«Con la sottoscrizione degli accordi di finanziamento, prende avvio concretamente lo strumento finanziario Equity – ha detto l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia Alessandro Delli Noci -. Questa misura, così innovativa, esalta il potenziale delle nostre startup e piccole e medie imprese innovative, che finalmente potranno fare quel salto di qualità, impossibile in assenza di risorse e competenze adeguate. La dotazione disponibile, di 80 milioni di euro tra risorse pubbliche e private, è un’iniezione enorme di liquidità che avrà il pregio, da un lato, di far crescere aziende ad alto contenuto innovativo e, dall’altro, di sviluppare nel nostro territorio innovazione e tecnologia e diffondere l’utilizzo del venture capital in Puglia, cioè quel capitale di rischio con cui si finanzia un’attività ad elevato potenziale di sviluppo, nonostante l’investimento sia rischioso. Questa misura, con le altre sette già attive, completa il cruscotto degli strumenti ampliando la platea delle imprese che vogliono innovare in Puglia».
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