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Fermo amministrativo, che fare? Ecco come evitarlo e cancellarlo #finsubito prestito immediato

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fermo amminstrativo auto
Fonte: David Xeli via Unsplash

Nessuno vorrebbe trovare nella propria cassetta postale delle lettere di notifica di un fermo amministrativo: questo momento può segnare l’inizio di una serie di complicazioni. Ma cosa succede esattamente quando il tuo veicolo viene fermato?

Il fermo amministrativo non solo impedisce la libera circolazione del tuo mezzo, ma blocca anche ogni possibilità di vendita o trasferimento fino al saldo del debito che ha causato il provvedimento. In questo articolo vediamo in modo chiaro e semplice cos’è un fermo amministrativo, quali sono i passi falsi più comuni che molti commettono cercando di rimuoverlo e qual è l’unica soluzione legale e definitiva per liberarsene una volta per tutte.

Cos’è il fermo amministrativo?

Il fermo amministrativo è un provvedimento che le autorità possono imporre su un veicolo quando il proprietario non ha adempiuto a determinati obblighi fiscali – come il pagamento delle tasse, di multe o altri tributi. Tale provvedimento impedisce legalmente qualsiasi operazione di trasferimento di proprietà del veicolo e, di fatto, ne vieta la circolazione su strada. Quando un debito rimane insoddisfatto enti come Agenzia delle Entrate Riscossioni (ex Equitalia), hanno l’autorità di richiedere il fermo del veicolo come misura coercitiva per il recupero del credito. L’iscrizione al fermo viene effettuata presso il Pubblico Registro Automobilistico (PRA), e da quel momento, qualsiasi tentativo di vendita o trasferimento del veicolo sarà bloccato fino alla risoluzione del debito. Nella pratica ciò significa che quell’auto non può essere guidata legalmente, non può essere venduta, né radiata o esportata all’estero. Il veicolo rimane “congelato” sotto il controllo delle autorità finché il debito non viene estinto o fino a quando non viene applicata una soluzione legale per la sua cancellazione. Vediamo ora quali sono 4 errori molto comuni che le persone in genere commettono cercando di “risolvere” il problema relativo al fermo amministrativo.

Ecco i 3 consigli inutili da non commettere per togliere il fermo amministrativo

Quando si è soggetti al fermo amministrativo molte persone cercano scorciatoie più o meno legali per risolvere la questione.

La verità è che spesso questi escamotage non risolvono proprio nulla e anzi, possono aggravare la situazione.

Uno sbaglio molto comune ad esempio è quello di ignorare le notifiche o le comunicazioni che annunciano o riguardano il fermo. Non ritirare una raccomandata o evitare di aprire le comunicazioni non fa altro che aggravare la situazione, poiché legalmente queste vengono considerate consegnate e notificate anche se non aperte. Procedendo in questo modo il tempo per agire e cercare una soluzione si riduce notevolmente. Ma vediamo nel dettaglio 4 consigli del tutto inutili per tentare di aggirare il problema del fermo amministrativo.

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Consiglio sbagliato 1: fare ricorso

Il ricorso contro il fermo amministrativo spesso si basa su 2 motivazioni:

  1. mancata notifica;
  2. prescrizione del debito.

Pensare di ignorare le notifiche di AdE sperando di sfruttare un’eventuale mancanza “formale” è rischioso – come abbiamo visto poco fa. La Legge considera la notifica come effettuata anche se non viene ritirata e quindi ignorarla non fermerà il processo. Se poi il debito è effettivamente prescritto, un ricorso può cancellarlo, ma usare il ricorso come sotterfugio per guadagnare tempo è inefficace e rischioso perché di fatto non risolve il problema alla radice.

Consiglio sbagliato 2: chiedere una rateizzazione

La rateizzazione può sembrare una soluzione per gestire debiti elevati ma se il tuo problema di indebitamento è grave, concentrarti solo sul fermo amministrativo non risolverà di certo gli altri debiti che continueranno ad accumulare interessi e sanzioni. Rateizzare allevia il problema ma non lo risolve – specialmente se non si è in grado di far fronte al piano di rientro che viene concesso.

Consiglio sbagliato 3: acquistare un’auto nuova

Certamente questo è il “consiglio” meno pratico di tutti. Se hai le risorse finanziarie per acquistare un nuovo veicolo sarebbe più sensato utilizzare quei fondi per saldare il debito esistente, non credi? Inoltre, acquistare un’altra automobile non impedisce all’Agenzia delle Entrate Riscossioni di applicare un nuovo fermo amministrativo su di essa se il debito originale rimane insaldato.

Evitare questi errori è di fondamentale importanza per affrontare il fermo amministrativo in modo efficace.

Qual è la soluzione legale e definitiva per cancellare il fermo amministrativo?

L’approccio legale e definitivo per eliminare il fermo della tua auto consiste in una soluzione chiara e diretta: pagare il debito – come togliere il fermo amministrativo online tramite piattaforme dedicate. Questa è di fatto l’unica strada percorribile per la rimozione permanente del blocco ed evita ulteriori complicazioni legali e finanziarie.

Gli unici casi in cui è possibile richiedere un annullamento del fermo senza saldare il debito sono:

  1. possesso di veicoli per il trasporto di persone con disabilità: se l’auto è essenziale per il trasporto di una persona disabile puoi chiedere l’annullamento del fermo;
  • possesso di mezzi necessari per l’attività lavorativa: se dimostri che il veicolo è indispensabile per il tuo lavoro (come un furgone per un artigiano), il fermo può essere annullato.

Molto spesso accade che il fermo amministrativo sia solo uno dei sintomi di una condizione di sovraindebitamento più ampia. In questi casi oltre al fermo si sono contratti debiti con banche, finanziarie, fornitori, ecc. In questo scenario l’unica soluzione per uscire dalla spirale del debito è rappresentata dalla Legge 3/2012 – le cui procedure sono oggi inserite all’interno del Nuovo Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. Questa Legge fornisce ai debitori degli strumenti legali per ristrutturare o cancellare i propri debiti evitando le conseguenze gravi – a livello personale e finanziario – del sovraindebitamento. Trovare un alleato che possa aiutarti a presentare le pratiche in tribunale e far sì che tali pratiche vengano accettate non è semplice… In Italia, secondo il Sole 24 Ore, il 73% delle richieste viene respinta dal giudice. Esiste però una realtà che vanta il 100% di casi andati a buon fine e che offre una Garanzia Soddisfatti o Rimborsati ai propri clienti. Legge3.it è un’azienda formata da un team di oltre 60 professionisti esperti della Legge 3/2012 che operano in tutta la Penisola.

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Ogni professionista studia nel dettaglio ogni sentenza e modifica alla Legge ed è in grado di seguire ogni cliente a partire dalla consulenza iniziale fino alla presentazione della pratica in Tribunale. L’impegno sociale dell’azienda è dimostrato dal bollino “Servizio Sicuro e Verificato” promosso da Il Salvagente, importante rivista da sempre al fianco dei consumatori. Affrontare il sovraindebitamento richiede più di una soluzione temporanea: necessita di un piano ben strutturato che possa riportare sotto controllo la situazione finanziaria dell’individuo. Legge3.it in questo frangente, rappresenta un vero e proprio punto di riferimento che ad oggi ha aiutato più di 250 famiglie a tornare libere dal debito.

Se ti ritrovi in una situazione di sovraindebitamento e ti stai chiedendo, tra le altre cose, come togliere il fermo amministrativo e cancellare una volta per tutte i tuoi debiti in maniera legale e sostenibile allora avvalersi della consulenza di Legge3.it potrebbe essere la mossa più intelligente da fare per ritrovare la serenità non solo finanziaria ma anche personale.



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