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E’ in arrivo un nuovo bonus per la ristrutturazione delle case. Scopri quale.
Ristrutturare una casa è un progetto impegnativo, che comporta una serie di costi variabili in base alle dimensioni, allo stato dell’edificio e al tipo di interventi necessari. Dalla sostituzione degli infissi al rifacimento completo degli impianti, ogni elemento contribuisce a definire il budget necessario per realizzare i lavori. Oltre a questo, è fondamentale considerare anche le spese legate alle pratiche burocratiche, come le autorizzazioni e la consulenza di professionisti.
Il costo medio per ristrutturare un appartamento si aggira attorno ai 500-1000 euro al metro quadro, ma può aumentare considerevolmente se si scelgono materiali di pregio o se si devono risolvere problemi strutturali. Spesso, la ristrutturazione include anche interventi di efficientamento energetico, come l’installazione di pannelli solari o l’isolamento termico, che a loro volta richiedono un investimento iniziale significativo.
Un aspetto importante che molti trascurano è la necessità di pianificare bene i lavori per evitare sorprese durante il cantiere. Avere una stima dettagliata dei costi e delle tempistiche, oltre a considerare eventuali imprevisti, è cruciale per non sforare il budget. Tuttavia, è altrettanto importante tenere in considerazione i vari incentivi e bonus che possono ridurre sensibilmente l’investimento complessivo.
Il governo italiano ha introdotto negli anni una serie di agevolazioni fiscali per incentivare i cittadini a ristrutturare le proprie abitazioni, migliorandone l’efficienza energetica e la sicurezza. Tra questi, spiccano il Superbonus e gli altri bonus edilizi, che hanno riscosso un notevole successo. Tuttavia, l’accesso a queste agevolazioni ha subito diverse modifiche negli ultimi tempi, rendendo il processo più complesso per i contribuenti.
Cosa si è detto a telefisco sui bonus casa
Durante l’evento Telefisco, tenutosi il 19 settembre 2024, sono stati affrontati i principali cambiamenti normativi legati ai bonus casa. In particolare, si è discusso della progressiva riduzione delle agevolazioni per le ristrutturazioni e degli ostacoli incontrati dai contribuenti. Questo calo è stato attribuito alle continue modifiche legislative, che hanno generato incertezza e frenato le richieste di incentivi.
Il Governo, però, sta cercando di semplificare l’accesso ai bonus, accorpando le varie agevolazioni disponibili e proponendo una programmazione triennale per agevolare gli interventi di efficientamento energetico, come l’installazione di impianti di riscaldamento più sostenibili o il rifacimento del cappotto termico.
Stop ai bonus edilizi per seconde case: novità sul superbonus 2024
Il 18 settembre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato le nuove istruzioni per ottenere il Superbonus 2024, destinato alle famiglie con redditi bassi. Questo contributo a fondo perduto copre fino al 70% delle spese per gli interventi edilizi, ma è rivolto esclusivamente alle prime case. Secondo le ultime dichiarazioni del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, rimarranno esclusi dagli incentivi le seconde e terze case.
Tra i requisiti principali per accedere al bonus c’è il limite di reddito, fissato a un ISEE di 15 mila euro, che rende questa agevolazione particolarmente mirata alle famiglie in difficoltà economica. Il contributo può essere richiesto sia dai proprietari di abitazioni unifamiliari, sia dai condomini, a patto che i lavori di ristrutturazione siano stati avviati entro il 2024 e abbiano raggiunto almeno il 60% di avanzamento entro il 31 dicembre 2023. Oltre a coprire una vasta gamma di interventi come il rifacimento degli impianti e l’efficientamento energetico, il bonus prevede anche la possibilità di ottenere uno sconto in fattura o una cessione del credito. Questi strumenti permettono di alleggerire ulteriormente il peso economico dei lavori, riducendo l’esborso immediato da parte dei richiedenti.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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