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La Legge 105/2024 “salva casa”, approvata a fine luglio 2024 è stata il focus dell’evento formativo organizzato dagli Ordini e Collegi della Provincia di Cuneo e in particolare, l’Ordine degli Architetti e degli Ingegneri e i due Collegi dei Geometri e dei G.L. di Cuneo e Mondovì, presso la Sala Convegni dell’Hotel La Porta delle Langhe di Cherasco.
All’incontro formativo, condiviso dinnazi ad un’ampia platea composta da circa 150 tecnici comunali e 1.100 liberi professionisti, hanno partecipato in qualità di invitati e relatori, il senatore Giorgio Maria Bergesio vicepresidente della 9a Commissione Permanente del Senato che ha descritto lo spirito della Norma che ha modificato il Testo unico edilizia D.P.R. 380/2001 in un contesto di complessa gestione normativa nazionale e regionale e la dottoressa Elena Griglio, Capo Ufficio Legislativo Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Come relatori in ambito Legale, hanno partecipato nella trattazione gli avvocati Paola Alessandria, Claudio Demaria e Gianni Martino che con dovizia di merito hanno illustrato dal punto di vista normativo la nuova Legge nel contesto delle modifiche che la stessa ha apportato al Testo Unico già citato.
L’architetto Gualtiero Pellegrino, consigliere dell’Ordine Architetti di Cuneo e i professionisti della nostra Provincia hanno invece riportato e dettagliato i presenti in questa occasione, sulle notevoli difficoltà interpretative della Legge calata nella realtà quotidiana soffermandosi in particolare, sulla sua complessa applicazione rispetto alla variegata situazione dei 247 Comuni facenti parte del territorio in esame.
Dopo gli iniziali saluti istituzionali a cura dei presidenti, architetto Fabrizio Rocchia; geometra Daniela Spinardi; geometra Carlo Cane e il vicepresidente ingegner Giuliano Zaccaria, il moderatore geometra Gianfranco Ambrogio, consigliere del Collegio Geometri di Cuneo ha guidato il tavolo dei relatori ponendo in essere una prima lettura del testo di Legge e delle sue complesse interazioni rispetto alla norma Regionale.
La discussione è iniziata dalla richiesta, pressante a partire dalla primavera di quest’anno, che ha evidenziato una grande attesa riguardo le impellenti necessità di regolarizzazione dell’immenso parco immobiliare di proprietà delle famiglie. Tutto ciò alla luce della necessità di rendere gli immobili correttamente commerciabili e mantenibili negli anni a venire. È infatti noto che la gran parte dei fabbricati per motivazioni tecniche e formali, risulta oggi di difficile commercializzazione e da una stima nazionale, parrebbe che almeno il 70% degli stessi abbia necessità di sanare imprecisioni grafiche e differenze anche pur limitate tra effettiva situazione in essere e le pratiche edilizie a cui fanno riferimento.
In molti casi queste differenze sono da annoverare alle mutate modalità di valutazione del metodo di verifica della loro regolarità che negli anni hanno visto controllare la correttezza della loro edificazione rispetto a disegni predisposti manualmente, carenti di indicazioni dimensionali (in molti progetti autorizzati si ritrova la rappresentazione di un solo “piano tipo” valido per diversi piani realizzati).
È un po’ come voler verificare la correttezza di un tracciamento effettuato nel 1960 con rotelle e squadri aventi precisioni basse nell’ordine dei 5/10 cm, mentre con sistemi laser scanner oggi si è in grado di avere una precisione nell’ordine dei millimetri. Le due tecnologie non sono tra loro confrontabili. A ciò si aggiunga anche un’altra precisazione: sino al 1977 non vi era la possibilità di predisporre varianti, in conseguenza a ciò buona parte dell’edificato sino a tale data, risulta differente al progetto di origine autorizzato dal Comune.
Per queste ed altre motivazioni nelle norme antecedenti all’approvazione della Legge 105 del 2024, si era prevista l’applicabilità e tra le altre regole consideravano “tolleranze esecutive” differenze tra la realtà e l’autorizzato dell’ordine del 2%. Questa “tolleranza” è in molti casi non sufficiente a sanare purtroppo queste difformità.
Ecco perché la Legge 105/24 ha innalzato a scaglioni le “tolleranze” riportandole in alcuni limitati casi al 6%.
A parere dei professionisti però, l’intervento legislativo a causa della stratificazione normativa, alcune volte confligge con la molteplicità di casi e della loro interpretazione. Ecco perché appaiono auspicabili ulteriori azioni da parte del Governo che migliorino ulteriormente il testo ponendo in essere eventuali interpretazioni e/o modifiche per renderlo maggiormente utile alle famiglie e successivamente occorre lavorare in maniera concreta ad un rinnovamento del Testo Unico dell’Edilizia.
È necessario ricordare che la Regione Piemonte ha in corso l’elaborazione di nuove norme regionali atte allo sblocco della attuale situazione di stallo dovuta alla Sentenza n. 119/2024 della Corte Costituzionale riferita alla Legge regionale del Piemonte 31/5/2022 n. 7 che, come detto, nei fatti sta fortemente limitando l’operatività del mondo dell’edilizia in abito regionale.
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