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Dalle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione che il Governo ha sbloccato alla Regione Campania arrivano in Irpinia una pioggia di finanziamenti, tra i quali diversi mirati alla realizzazione di interventi relativi alla depurazione e alle reti idriche.
In particolare, su questo comparto sono oltre 18 i milioni di euro assegnati per progetti esistenti solo da appaltare e mettere in cantiere. Un’attenzione riservata alla provincia di Avellino che dal 2017 non viveva una crisi idrica come quella registrata questa estate. E che ancora sta provocando disagi per le rotture di condotte fatiscenti, la dispersione della risorsa e la conseguente necessità di applicare, da parte del gestore, sospensioni notturne dell’erogazione dell’acqua per poter ripristinare il servizio nell’orario diurno fino a tarda sera.
Quattro le opere mirate previste nell’elenco dei lavori sovvenzionati dall’Fsc: la costruzione del nuovo collettore di San Michele di Serino, per un importo di un milione e mezzo di euro; il potenziamento degli impianti di depurazione esistenti nel comune di Montella, per 6.451.000 euro; il progetto per la ristrutturazione della rete idrica comunale di San Martino Valle Caudina, per 545mila euro; e il nuovo depuratore in località Stratola, sempre a Montella, con la realizzazione di un collettore per convogliare le acque reflue attraverso Baruso e Ponte delle Ferrere, con dismissione del vecchio impianto, per 9.908.000 euro.
Si tratta di opere che vanno a migliorare anche la situazione delle condotte che in parte saranno sostituite per effettuare i lavori. Di queste, quelle relative a San Michele di Serino e San Martino Valle Caudina saranno seguite direttamente dall’Acs, mentre per le altre la gestione è in capo alla stessa amministrazione comunale del centro altirpino. Certamente siamo lontani dal risolvere l’emergenza idrica ma è pur sempre un inizio. A questi interventi, del resto, si devono aggiungere quelli in fase di progettazione pure finanziati dalla Regione Campania, complessivamente per circa 60 milioni di euro, e appaltati solo per un terzo. Come pure la riqualificazione e l’ampliamento dei depuratori di Manocalzati e Rotondi, i cui costi saranno coperti dal fondi Fesr per una cifra che si aggira sui 17 milioni di euro.
Infine, nell’elenco dei progetti praticamente pronti a partire va ad aggiungersi a giusto titolo anche quello dell’Alto Calore per l’individuazione digitale delle perdite e la distrettualizzazione delle condotte. Un intervento che promette di intercettare subito la fuoriuscita di acqua dalle tubature di adduttrici o reti di distribuzione, riducendo così la dispersione per via delle chiusure di tratti mirati dell’acquedotto e che dovrebbe essere finanziato dal commissariato di Governo per la crisi idrica.
D’altra parte, che l’Irpinia abbia bisogno di lavori sulle reti e i depuratori, per poi arrivare ad una sostituzione delle stesse condotte fatiscenti è evidente ancora in questi giorni. Ieri, infatti, una guasto all’adduttrice del diametro di 800 millimetri sul territorio tra Villamaina e Gesualdo, unito all’assorbimento registrato in alcuni centri irpini, ha determinato l’interruzione dell’erogazione idrica fino a questa mattina per 29 comuni tra le province di Avellino e Benevento. A testimonianza che il problema non si è concluso con la fine dell’estate. Intanto, tornando ai fondi Fsc, oltre alla depurazione, in Irpinia si evidenziano i finanziamenti di diversi altri progetti importanti.
Tra questi un posto di primo piano lo occupano senza dubbio la strada a scorrimento veloce Lioni-Grottaminarda, con collegamento per l’A3 Sa-Rc e l’A16 Na-Ba per 68.359.000 euro, il rifacimento della funicolare di Montevergine per 26 milioni di euro e l’ampliamento dell’impianto per il trattamento della frazione organica a Teora, per 12 milioni di euro. Tanti, poi, i lavori sugli impianti sportivi e l’efficientamento energetico.
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