La Cina valuta la revoca delle restrizioni sull’acquisto di case per stimolare la domanda — idealista/news #finsubito richiedi mutuo fino 100%

Il governo cinese sta valutando la possibilità di rimuovere alcune delle principali restrizioni sull’acquisto di case ancora in vigore. Valutazioni che tengono conto di come le misure precedentemente adottate non sono riuscite a rilanciare un mercato immobiliare in fortissima crisi.

Le autorità di regolamentazione stanno lavorando a una proposta che consentirebbe alle megalopoli come Shanghai e Pechino di allentare le restrizioni per gli acquirenti non locali (coloro che non hanno il cosiddetto permesso di residenza Hukou per quella località). È una barriera che molte città più piccole hanno già eliminato.

Il governo potrebbe anche porre fine alle distinzioni tra acquisto di prima e seconda casa, aprendo la strada ad acconti più bassi e tassi ipotecari più bassi per le seconde case, hanno aggiunto gli esperti consultati.

I politici sono sotto pressione per risolvere una crisi immobiliare che si trascina per il quarto anno consecutivo, lasciando scossa la seconda economia più grande del mondo. Le banche, tra cui UBS e Bank of America, si aspettano che la Cina non raggiunga il suo obiettivo di crescita di circa il 5% quest’anno.

L’indicatore Bloomberg Intelligence sulle azioni degli sviluppatori cinesi ha registrato aumenti fino al 2,5%. Il rally è avvenuto anche dopo che le banche cinesi hanno mantenuto stabili i tassi di riferimento sui mutui ipotecari, deludendo le speranze di ulteriori stimoli monetari dopo il taglio dei tassi della Fed americana.

“Questo allentamento (in fase di studio) è utile ma non significativo in quanto andrà a beneficio principalmente delle città di primo livello”, ha affermato Raymond Cheng, capo della ricerca immobiliare cinese presso CGS International Securities Hong Kong. “Per cambiare l’attuale difficile contesto del settore immobiliare, la Cina ha davvero bisogno di attuare le politiche annunciate negli ultimi 12-18 mesi, come sollecitare i governi locali ad acquistare le unità invendute dagli sviluppatori”, ha aggiunto.

Le misure adottate finora non hanno fermato il calo dei prezzi né la ripresa delle operazioni

Nonostante una serie di misure volte a rilanciare il mercato, la crisi immobiliare cinese non accenna a placarsi. Il calo delle vendite e dei prezzi delle case si è accentuato in agosto, quando l’impatto degli sforzi si è affievolito e gli acquirenti aspettavano prezzi più bassi.

Il governo centrale cinese ha concesso ai governi locali maggiore libertà nell’esplorare modi per stabilizzare il mercato. Lo scorso giugno, il Consiglio di Stato ha chiesto ai funzionari di continuare a formulare nuove politiche per aiutare ad assorbire il patrimonio immobiliare esistente.

Il governo sta anche facendo uno sforzo per ridurre gli oneri finanziari. I funzionari stanno valutando la possibilità di consentire ai proprietari di case di rifinanziare fino a 5,4 trilioni di dollari in mutui per milioni di famiglie e alcune banche hanno tagliato i tassi questo mese.

Il permesso Hukou

Le autorità locali delle megalopoli si sono finora astenute dal revocare il divieto di acquistare alloggi per chiunque non abbia un permesso Hukou, a meno che non abbiano pagato le imposte sul reddito e versato i contributi previdenziali per diversi anni. Una politica utilizzata per controllare i prezzi.

I politici hanno utilizzato l’Hukou, un potente permesso di soggiorno simile a un passaporto, per regolare i movimenti della popolazione garantendo l’accesso agli alloggi, alle risorse mediche ed educative nelle città. Un rischio di facilitare l’idoneità all’alloggio per i non locali nelle città di primo livello è che ciò potrebbe deviare la domanda dalle città di livello inferiore e aumentare gli squilibri economici all’interno della Cina.

La capitale Pechino e il centro tecnologico Shenzhen hanno mantenuto questo divieto durante l’attuazione degli aiuti lo scorso maggio e giugno. A maggio il centro finanziario di Shanghai ha ridotto da cinque a tre anni il periodo di pagamento delle imposte individuali richiesto per gli acquirenti di case senza Hukou.

Anche le città più grandi della Cina cercano da tempo di controllare la propria popolazione. Alla fine del 2022, il Consiglio di Stato ha ribadito la necessità di “ridurre le dimensioni delle città ultra-grandi”, a seguito dell’epidemia di coronavirus e del lockdown in tutta la città di Shanghai.

Nel frattempo, il governo municipale di Pechino intende eliminare al momento opportuno la distinzione tra abitazioni ordinarie e di lusso, ha riferito il Beijing Daily , citando un documento governativo.