“BANCHE ITALIANE pronte a sostenere la transizione energetica specie se declinata con progetti sostenibili per la tutela della salute e dell’ambiente”. Il presidente dell’Abi, Associazione bancaria italiana, Antonio Patuelli, fa il punto sull’attitudine degli istituti di credito a sostenere l’innovazione in campo energetico.
Presidente Patuelli, la transizione energetica: che opportunità è per l’economia ravennate?
“Le opportunità per Ravenna e l’Emilia-Romagna sono molteplici per l’importanza dell’innovazione e per lo sviluppo e l’occupazione. Importantissimo è e dovrà essere il massimo impegno per la sostenibilità”.
Per gli investimenti nel settore serve credito: le banche sono attente alla tematica?
“Le banche sono attente a tutte le tematiche innovative e tradizionali. Inoltre è il Gruppo Eni il principale protagonista delle iniziative”.
Che tipo di investimenti sostengono in particolare le banche?
“Investimenti di ogni genere che abbiano innanzitutto una solida e anche prospettica sostenibilità per la tutela della salute e dell’ambiente, e una validità per progetti industriali e potenzialità di crescita economica e sociale. Le banche sono tutte in concorrenza fra loro e competono innanzitutto per qualità”.
Sta aumentando la domanda di prestiti?
“Siamo usciti dalla fase di massima emergenza della pandemia. Il porto di Ravenna sta vivendo delle colossali trasformazioni per i plurimi e grandi investimenti strutturali. La crescita del porto e gli investimenti per l’energia hanno delle connessioni e realizzano delle potenzialità assai rilevanti per la crescita economica, occupazionale e sociale del territorio. Le richieste di prestiti da parte delle varie imprese energetiche e portuali presso le banche vanno viste insieme all’esame delle risorse proprie che le imprese stesse destinano agli investimenti. Occorre avere una completa visione di insieme per i progetti industriali, per i piani di sviluppo in corso d’opera e prospettici, per i loro rischi, oltre alle potenzialità. Il lavoro delle banche in proposito è sempre molto complesso poiché debbono confrontarsi dialetticamente e costruttivamente su tutti i programmi di sviluppo e sulla loro progressiva attuazione”.
G. C.
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