“Napoli 2500” si avvicina e il lavoro per l’organizzazione degli eventi per festeggiare lo speciale compleanno di Napoli inizia ad entrare nel vivo. Il 2025 sarà l’anno in cui si festeggeranno i 2500 dalla fondazione di Neapolis. Sia il Governo che il Comune sono in campo per preparare eventi e manifestazioni durante tutto il corso dell’anno. Tutti gli appuntamenti avranno un elemento in comune: il logo. Palazzo San Giacomo ha lanciato un contest per la realizzazione del simbolo degli eventi.
Ebbene: dopo un mese e mezzo dall’avvio della gara sono arrivate 263 proposte grafiche agli uffici dell’assessorato al Turismo del Comune. A cimentarsi non sono stati solo artisti e creativi napoletani. Sono arrivate proposte anche da Roma, Milano e Reggio Emilia. Ma non solo. Pure alcuni designer stranieri residenti in Italia hanno accettato la sfida del Municipio. E due domande sono arrivate direttamente dall’Inghilterra. Oltre al grande ritorno d’immagine e l’orgoglio di realizzare un logo per una città che festeggia due millenni e mezzo di vita, ad attirare i creativi anche il premio da 10mila euro messo in palio dal Municipio.
Logo per i 2500 anni di Napoli: i criteri
Totale riserbo sulle proposte arrivate. «Certamente non sarà facile scegliere l’immagine simbolica per comunicare all’esterno le attività del Comune legate alle celebrazioni», dice l’assessore al Turismo Teresa Armato, che però si sbilancia su cosa cerca il Municipio: «Mi auguro – spiega – che i creativi abbiano saputo raccontare l’essenza di questa città millenaria con un patrimonio culturale inestimabile, una bellezza apprezzata dai turisti di tutto il mondo e con un capitale di umanità enorme». In una nota, Palazzo San Giacomo chiarisce ancor meglio cosa cerca dal logo: la capacità di rappresentare i “mille colori” di Napoli, per citare Pino Daniele. «Il logo – si legge nel comunicato – dovrà cogliere le mille sfaccettature della città: da capitale del Mediterraneo e meta turistica riconosciuta a livello mondiale, a realtà economica in costante crescita, attrattore di investimenti e risorse, che scommette sulla sostenibilità ambientale e sulla imprenditoria giovanile per presentarsi come un modello di sviluppo e di modernizzazione, sintetizzando le tradizioni con l’eccellenza tecnica e tecnologica nonché il legame esistente tra le comunità locali e il loro patrimonio». Insomma, l’idea è quella di un’immagine che guardi non solo al passato e alla tradizione di Napoli, ma anche al futuro. E con questo criterio si lavorerà non solo per il logo ma anche per la realizzazione degli eventi.
La squadra
A lavorare all’organizzazione delle giornate a Palazzo San Giacomo, per ora, c’è una squadra di tre persone. Al momento ne fanno parte la già citata assessora Armato, il delegato alla Cultura del sindaco Sergio Locoratolo e il capo di Gabinetto del primo cittadino Maria Grazia Falciatore. Ma c’è attesa anche per la squadra che metterà in campo il Governo. Nel decreto legge Omnibus approvato a inizio agosto, il Consiglio dei ministri dispose l’istituzione di un comitato nazionale ad hoc per «celebrare la storia, la cultura e l’arte della città di Napoli e il suo contributo allo sviluppo del patrimonio storico e artistico della nazione, nonché alla formazione dell’identità italiana».
Il decreto
Il comitato, i cui membri non percepiranno compenso, sarà nominato con decreto del Ministero della Cultura. Il lavoro, avviato dall’ex inquilino del Collegio romano Sangiuliano, sarà portato avanti da Giuli. Nell’ambito delle giornate del G7, il neo-ministro ha già avuto un primo breve colloquio col sindaco. I due si sono dati appuntamento da definire per le prossime settimane durante il quale parlare non solo dei tanti investimenti che il Mic ha in campo per la città (a partire dalla riqualificazione di Palazzo Fuga) ma anche di Napoli 2500.
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