L’esecutivo regionale di Cia Sardegna esprime soddisfazione per l’abolizione delle ultime misure restrittive ancora presenti in Sardegna a causa della peste suina africana e dell’apertura di una nuova fase nella gestione dei problemi legati alla PSA in Sardegna.
«I Comuni e gli allevatori sardi, con l’impegno profuso e i sacrifici sostenuti per anni, rappresentano dei veri e propri baluardi nel presidio del territorio e nella lotta allo spopolamento e tuttora soffrono i tanti problemi di tenuta economica e sociale che anche le limitazioni finora esistenti hanno in parte contribuito ad alimentare», dichiara il direttore regionale di Cia Sardegna, Alessandro Vacca.
«Dall’altro verso, la possibilità di movimentare ed esportare i prodotti suinicoli sardi che le nuove disposizioni concedono, non cancella i tanti problemi esistenti. È necessario tenere ben presente che il comparto suinicolo esce da questa fase con aziende fortemente indebolite e destrutturate», precisa Alessandro Vacca.
«È ora più che mai necessario, continuando a tenere alto il livello di attenzione a 360 gradi, anche sorvegliando efficacemente le importazioni per evitare di ripiombare nelle restrizioni e cercando di non replicare le cattive esperienze vissute nella lotta ad altre epizoozie, che si intervenga per rafforzare e ricostruire le aziende in funzione delle nuove prospettive di mercato, senza però che tutto ciò vada a discapito della qualità e delle peculiarità che caratterizzano le nostre produzioni – conclude il direttore di Cia Sardegna, rappresentando il pensiero dell’intero esecutivo regionale di Cia Sardegna -. Occorrono inoltre interventi adeguati alla tutela e rilancio della tipicizzazione delle produzioni sarde, affinché queste possano caratterizzarsi con sempre più forza negli ambiti nazionale e internazionale come prodotti di qualità.»
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