Acea, l’associazione dei costruttori europei di auto, vuole evitare le multe per il mancato rispetto degli obiettivi europei sulle emissioni: le vendite di veicoli elettrici sono troppo basse. Estratto dal Mattinale europeo.
ACEA, l’organizzazione che riunisce i produttori europei di automobili presieduta da Luca De Meo (nella foto), ha lanciato un grido d’allarme chiedendo all’Ue “un’azione urgente” nel momento in cui la domanda di veicoli elettrici crolla.
Il grido di allarme dell’industria automobilistica
Secondo i dati forniti da ACEA, le vendite di auto nell’Ue sono ancora circa il 18 per cento inferiori ai livelli pre-pandemia nel 2019. I volumi di vendita di veicoli elettrici a batteria nell’Ue da inizio anno sono diminuiti dell’8,4 per cento. La quota di mercato dei veicoli elettrici a batteria nell’UE da inizio anno è scesa dal 13,9 per cento dell’anno scorso al 12,6 per cento di quest’anno.
“Mancano le condizioni cruciali per raggiungere la spinta necessaria nella produzione e nell’adozione di veicoli a emissioni zero”, ha detto ACEA: “infrastrutture di ricarica e rifornimento di idrogeno, nonché un ambiente di produzione competitivo, energia verde accessibile, incentivi fiscali e all’acquisto e una fornitura sicura di materie prime, idrogeno e batterie”. Morale: senza incentivi pubblici per ridurre il prezzo, le auto elettriche non si vendono.
Il vero obiettivo di ACEA: evitare le multe
Tra le misure urgenti chieste ieri per il settore auto, ACEA si concentra sui nuovi obiettivi di CO2 per auto e furgoni che entreranno in vigore nel 2025. Il prossimo anno la media delle auto nuove vendute nell’Ue da ogni produttore dovrà attestarsi su 93,6 grammi di CO2 per chilometro, un calo significativo rispetto al limite di 116 g/km introdotto nel 2021.
Le principali case automobilistiche europee non sono pronte, i veicoli elettrici venduti non sono sufficienti e le sanzioni per i costruttori che non rispetteranno gli obiettivi sono significative: 95 euro per auto per ogni grammo di CO2 in eccesso. Sono “multe multimiliardarie, che altrimenti potrebbero essere investite nella transizione a zero emissioni”, ha detto ACEA.
Una moratoria sulle multe? Nel comunicato non c’è la richiesta. Ma l’alternativa sono “inutili tagli alla produzione, perdite di posti di lavoro e una filiera europea indebolita in un momento in cui ci troviamo ad affrontare una forte concorrenza da parte di altre regioni produttrici di automobili”, dice ACEA.
L’organizzazione vuole anche anticipare al 2025 le revisioni della normativa sulla CO2 per veicoli leggeri e pesanti, attualmente programmata per il 2026 e il 2027.
I consumatori europei si allontanano dall’auto elettrica
I dati forniti da ACEA rivelano quello che potrebbe essere un grave errore di calcolo della Commissione di Ursula von der Leyen, quando ha fissato al 2035 l’obbligo di immatricolare unicamente veicoli elettrici. Le previsioni sugli acquisti di auto elettriche si stanno rivelando completamente sbagliate.
Secondo ACEA (che cita uno studio McKinsey del 2024), solo il 16 per cento dei proprietari europei di veicoli non elettrici sta pensando di comprare un veicolo elettrico, in calo rispetto al 18 per cento del 2021. Parallelamente, quasi il 20 per cento degli attuali proprietari di veicoli elettrici ha dichiarato di essere propenso o molto propenso a tornare ai veicoli con motore a combustione. Secondo ACEA, “l’accettazione da parte dei consumatori e la fiducia nelle infrastrutture non si sono sviluppate a sufficienza”.
(Estratto dal Mattinale europeo)
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