Un contribuente che ha pagato in Italia le imposte sui redditi di lavoro dipendente percepiti all’estero reclama il diritto al rimborso delle imposte pagate all’estero, anche dopo che si è perfezionata la voluntary disclosure.
L’obbligo incondizionato, previsto dalle convenzioni contro le doppie imposizioni sui redditi, di detrarre, entro determinati limiti, dall’imposta da versare al Fisco italiano l’imposta versata al Fisco estero si applica anche in caso di omessa presentazione della dichiarazione o di omessa indicazione dei redditi prodotti all’estero nella dichiarazione presentata, in quanto la norma interna (art. 165, comma 8, del TUIR) non può legittimamente limitare l’efficacia precettiva delle norme internazionali pattizie o contrastare con esse (art. 117, primo comma, Cost.), premurandosi l’ordinamento interno, tramite le disposizioni dell’art. 75 del D.P.R. n. 600/1973 e dell’art. 169 del TUIR (quest’ultimo dove afferma implicitamente la prevalenza del diritto internazionale pattizio, nel caso in cui sia più favorevole al contribuente), di attribuire alle norme interne il carattere della cedevolezza rispetto alle norme internazionali pattizie più favorevoli al contribuente.
Tra l’accertamento con adesione ex D.Lgs. n. 218/1997 e quello nella procedura di collaborazione volontaria ex legge n. 186/2014 vi sono differenze (Cass., Sez. 5, sent. 1° febbraio 2023, n. 2964): diversamente dal primo, nel secondo l’iniziativa procedimentale appartiene inderogabilmente al contribuente, il quale, nell’ambito della collaborazione volontaria mette a conoscenza il Fisco di attività finanziarie e patrimoniali di cui quest’ultimo era all’oscuro e, se è stato leale in tale attività di disclosure, conserva il diritto a un’imposizione secondo legge delle attività disvelate, così che, dopo avere corrisposto all’Erario, in seguito all’accertamento con adesione, per godere dei benefici premiali assicurati dalla collaborazione volontaria, quanto liquidato dall’A.F. a definizione della procedura, non gli è precluso il rimborso delle somme corrisposte in eccesso o per un titolo non dovuto (Cass., Sez. 5, sent. 12 gennaio 2023, n. 738).
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui
Informativa sui diritti di autore
Questa è una parte dell’articolo originale
Vuoi approfondire l’argomento, criticarlo, discutere
come previsto dalla legge sul diritto d’autore art. 70
Sei l’autore dell’articolo e vuoi richiedere la rimozione?
Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: “Il riassunto, la citazione (source link) o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera; se effettuati a fini di insegnamento o di ricerca scientifica l’utilizzo deve inoltre avvenire per finalità illustrative e per fini non commerciali