Stanziato infatti un contributo di circa 34mila euro, suddivisi tra 17 plessi di tre aree montane, l’Unione Montana dei comuni del Biellese Orientale, l’Unione Montana Valle del Cervo – La Bürsch, l’Unione Montana Valle Elvo.
La Regione infatti recentemente ha messo in atto una doppia mossa per salvare le scuole montane, approvando uno stanziamento di oltre 600mila euro per garantire interventi su due diversi fronti.
Il primo garantisce il mantenimento della scuola in alcuni piccoli centri, il secondo punta a migliorare l’organizzazione didattica, con lo sdoppiamento parziale delle pluriclassi.
Ha spiegato Elena Chiorino, vicepresidente e assessore all’Istruzione della Regione Piemonte: «Si tratta di un intervento di assoluta importanza, un passo fondamentale per frenare lo spopolamento e garantire la sopravvivenza dei piccoli borghi delle nostre montagne. Le scuole non sono solo luoghi di istruzione, ma veri e propri cuori pulsanti delle comunità locali, delle nostre radici. Dove mancano, dove vengono chiuse, il tessuto sociale si indebolisce. Perciò è obiettivo primario di questa giunta difendere e preservare tutti i presidi scolastici, consapevoli di quanto proteggere il nostro patrimonio culturale e sociale sia fondamentale per contrastare la desertificazione dei nostri territori».
Sono 166 i plessi coinvolti in questa operazione, che punta ad accrescere l’offerta didattica nelle scuole più piccole del Piemonte.
La fetta più consistente dei finanziamenti copre la provincia di Torino, dove va più della metà dello stanziamento, circa 263 mila euro, ripartito tra 14 Unioni montane.
Nel Cuneese sono undici gli enti montani ammessi al contributo, seguono l’Alessandrino e il Verbano Cusio Ossola, sette per provincia le Unioni ammesse al finanziamento. Poi Biella, davanti ad Asti e Vercelli, con un progetto ciascuna.
Ha aggiunto l’assessore Marco Gallo: «Per garantire che tutti i progetti fossero finanziati, abbiamo destinato al capitolo nuovi fondi sempre del settore sviluppo della montagna. Un investimento sul futuro dei bambini delle terre alte».
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