L’agevolazione del 50% è valida fino al 31 dicembre 2024 e, senza un intervento del governo, a partire dal 2025 tornerà a essere del 36% su un importo massimo di 48mila euro
Dopo i tanti correttivi apportati al Superbonus, ora la presidente del Consiglio vuole dare una stretta agli altri incentivi per la casa. Nella legge di Bilancio, secondo quanto ha affermato la premier: «Non ci saranno i bonus per ristrutturare la seconda e la terza casa», oltre ad avere accennato ad altri tipi di agevolazioni. Scopriamo che cosa cambierà, quindi, a partire da gennaio.
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Come è stato ridotto l’incentivo?
Dal prossimo gennaio cambierà, quindi, il registro, e il bonus per ristrutturare casa sarà probabilmente oggetto di una duplice stretta: da un lato, come sembra chiaro dall’annuncio della presidente del Consiglio, sarà possibile chiederlo solo per la prima casa; dall’altro, la detrazione (che viene rimborsata in 10 anni) scenderà probabilmente dal 50 al 36%. L’agevolazione del 50% è, infatti, valida fino al 31 dicembre di quest’anno e senza un intervento del governo (che non può essere escluso ma sembra poco probabile), a partire dal 2025 tornerà ad essere del 36% su un importo massimo di 48mila euro. Come previsto dal decreto del 1986 che ha introdotto la misura.
Il superbonus e le altre agevolazioni
Dallo stop ai bonus sulle seconde e terze case dovrebbe essere escluso il Superbonus, che dal 2025 garantirà un’agevolazione del 65% e non del 70% come quest’anno. Sebbene sul punto Meloni non si sia espressa, una norma di questo tipo sarebbe difficilmente compatibile con la natura stessa dell’incentivo (di cui usufruiscono tutti i condomini di uno stabile, a prescindere dal reddito o altri parametri). Resta, poi, da vedere cosa il governo intenda fare con l’ecobonus e il bonus caldaie, dopo la direttiva Ue sulle “case green” che sancisce lo stop a ogni tipo di sovvenzione per le caldaie che utilizzano combustibili fossili, e dunque alimentate a gpl o metano.
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