Partite Iva verso il cambiamento con il “tachimetro” dell’evasione. Si tratta di un sistema di valutazione che ha come obiettivo quello di incentivare i contribuenti ad aderire al concordato preventivo biennale (Cpb), fornendo loro un punteggio di affidabilità fiscale. Con un termine di scadenza fissato al 31 ottobre, il Fisco promuove l’adesione, offrendo anche vantaggi economici significativi per chi decide di adeguarsi alle nuove normative.
Cos’è il “tachimetro”?
Il tachimetro del rischio evasione è uno strumento sviluppato da Sogei in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate e altre entità fiscali. Dal 20 settembre, circa 2,7 milioni di ditte, autonomi e società possono accedere a questo indicatore nel loro cassetto fiscale.
La scheda personalizzata fornisce informazioni utili, tra cui l’attività economica esercitata, il voto Isa conseguito nel periodo d’imposta 2022 e i benefici fiscali legati all’adesione al Cpb. Lo strumento consente ai contribuenti di valutare la propria posizione e decide se aderire all’accordo con il Fisco.
Come funziona?
Il tachimetro assegna un punteggio che varia da 0 a 10, suddiviso in tre fasce di colore indicanti il livello di affidabilità fiscale:
- rosso (da 0 a 5,99): indica una scarsa affidabilità fiscale, segnalando significative incoerenze. I contribuenti in questa fascia devono verificare i dati dichiarati o dichiarare ulteriori componenti per migliorare il punteggio;
- giallo (da 6 a 7,99): rappresenta un’affidabilità media, suggerendo possibili anomalie che potrebbero precludere l’accesso ai benefici premiali. Anche in questo caso, è consigliabile correggere eventuali errori per migliorare la propria posizione;
- verde (da 8 a 10): rappresenta i contribuenti più virtuosi, che possono accedere ai benefici premiali. Il punteggio massimo consente di usufruire di tutti i vantaggi previsti dal sistema.
Oltre a questa classificazione, il tachimetro include un foglio informativo che illustra i vantaggi per i contribuenti che ottengono punteggi elevati.
Attenzione: è utile sapere che chi non aderirà al concordato preventivo biennale, avendo un punteggio di scarsa affidabilità, potrebbe essere inserito in una lista di contribuenti a rischio evasione, senza però alcun controllo diretto da parte dell’amministrazione fiscale.
Quali sono i vantaggi?
Adottare il tachimetro e aderire al Cpb porta con sé una serie di vantaggi. Il tachimetro infatti offre una maggiore trasparenza nel rapporto tra contribuente e Fisco. Grazie all’accesso diretto al proprio punteggio di affidabilità fiscale, i contribuenti possono facilmente identificare eventuali criticità nella loro situazione e affrontarle proattivamente. Questo non solo permette di evitare problematiche future, ma contribuisce anche a costruire un rapporto di fiducia con l’amministrazione fiscale.
Inoltre, l’adesione al Cpb consente di accedere a importanti benefici economici. Tra questi, l’esonero dalla prestazione della garanzia per i rimborsi Iva fino a 70.000 euro. Gli imprenditori possono anche optare per un’imposta sostitutiva con aliquote variabili dal 10% al 15% sul reddito d’impresa o di lavoro autonomo eccedente il reddito dichiarato nel periodo d’imposta 2023. Un altro aspetto è l’accesso a misure premiali. I contribuenti che raggiungono punteggi elevati nel tachimetro possono beneficiare di imposte sui redditi e Irap calcolate sulle proposte di concordato per il 2024 e il 2025. Non solo facilita la gestione delle imposte, ma offre anche un incentivo a mantenere un comportamento fiscale virtuoso.
In termini di impatto più ampio, il tachimetro dovrebbe contribuire alla riduzione della pressione fiscale complessiva. Con l’emersione di redditi non dichiarati, il governo infatti potrà migliorare i saldi di finanza pubblica.
Infine, se il Parlamento approverà l’emendamento al decreto Omnibus, i contribuenti che accettano il Cpb potrebbero beneficiare di una tripla sanatoria per i redditi evasi, coprendo gli anni d’imposta 2018-2023.
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