Germania – Elettriche a picco: il governo pensa a nuovi aiuti per le Case auto”},{“type”:”image”,”small_url”:”https://statics.quattroruote.it/content/dam/quattroruote/it/news/industria-finanza/2024/09/20/germania_si_discutono_nuovi_aiuti_alle_case_auto/gallery/rsmall/2024-volkswagen-produzione-wolfsburg-02.jpg”,”big_url”:”https://statics.quattroruote.it/content/dam/quattroruote/it/news/industria-finanza/2024/09/20/germania_si_discutono_nuovi_aiuti_alle_case_auto/gallery/rbig/2024-volkswagen-produzione-wolfsburg-02.jpg”,”alt”:”Germania – Elettriche a picco: il governo pensa a nuovi aiuti per le Case auto”,”caption”:”
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La Germania potrebbe varare iniziative di supporto alle Case automobilistiche per affrontare la crisi che sta attraversando il comparto, con il gruppo Volkswagen che rischia di chiudere uno o più impianti e prepara pesanti tagli forza lavoro. A suggerire l’ipotesi di un intervento ad hoc da parte di Berlino è il ministro dell’economia tedesco Robert Habeck, che lunedì discuterà dei problemi del settore con alcuni dirigenti delle aziende locali.
“Obbligati a fare qualcosa”. Habeck è intervenuto sull’argomento durante una visita allo stabilimento di Emdem della Volkswagen: “Gran parte dei problemi, alcuni dei quali ereditati dal passato, devono essere risolti dalla stessa Volkswagen”, ha premesso il ministro, sottolineando che “le strutture dei costi di Wolfsburg “devono essere riviste”. Tuttavia, lo stesso ministro ha aggiunto che, se da un lato i produttori di automobili devono assumersi parte della colpa per la loro situazione attuale, il governo si sente “in obbligo di fare qualcosa per far ripartire il mercato”. Per capire se questo intento porterà al varo di nuovi aiuti per l’automotive tedesco, bisognerà attendere gli sviluppi di lunedì.
Gli allarmi di Volkswagen, BMW e Mercedes. Di sicuro il quadro è preoccupante, in Germania come in larga parte d’Europa, dove si registra un forte calo della domanda delle elettriche dopo che i governi – a partire dal Bundestag – hanno ridotto o archiviato del tutto gli incentivi. In Germania, in agosto, le immatricolazioni di Bev sono crollate del 69% e tutti i costruttori locali hanno recentemente lanciato segnali negativi. La Volkswagen è pronta a chiudere per la prima volta alcune delle fabbriche nazionali per le vendite in calo; la BMW AG tagliato le sue previsioni sugli utili per l’intero anno, in parte a causa della frenata sull’elettrico; e pure la Mercedes-Benz ha rivisto al ribasso i target finanziari a fine 2024, stavolta a causa delle perdite in Cina.
Si muove anche l’Italia. Anche in Italia la situazione dell’automotive preoccupa. E dopo l’annuncio di una mobilitazione da parte dei sindacati, i cui risvolti saranno resi noti martedì in una conferenza stampa, il ministro della Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha indetto per lunedì 23 settembre a Palazzo Piacentini (sede del Mimit) un incontro in cui illustrerà in anteprima ai rappresentanti di Confindustria e dei sindacati i punti chiave della proposta sulla politica industriale europea per il settore automotive. I contenuti verranno presentati a Bruxelles in occasione del prossimo consiglio Competitività.
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