Genova. La super talpa necessaria per lo scavo della galleria della scolmatore del Bisagno è pronta per essere imbarcata in Cina, e dopo oltre un mese di navigazione, sbarcherò a Genova entro la metà del prossimo dicembre. Questo l’aggiornamento arrivato in queste ore in merito al grande cantiere per la messa in sicurezza idraulica della Val Bisagno, dove l’omonimo torrente sarà “scolmato” attraverso un tunnel che convoglierà le acque delle future piene verso lo sbocco del canale di corso Italia.
A confermalo sono più fonti, anche se con qualche diversità di dati. Secondo quanto affermato dal presidente di municipio Maurizio Uremassi, infatti, il macchinario sarebbe pronto all’imbarco, con un arrivo previsto al porto di Genova a dicembre. Una tabella temporale che coincide con quanto girato in questi giorni in ambienti portuali e sulla chat whatsapp “Vasta” di Claudio Burlando, dove nelle ore scorse veniva rilanciato la “departure vessel comunication“, che appunto prevede l’imbarco del macchinario entro i primi giorni di ottobre, per poi quasi due mesi di navigazione.
Sul tema è intervenuto anche il vicesindaco Pietro Piciocchi che oggi in aula ha risposto ad una interrogazione sul tema, affermando che la talpa sarebbe già in navigazione e che l’arrivo dei primi macchinari sarebbe atteso già per la fine di questo mese. Poco cambia nella sostanza: secondo quanto comunicato lo scorso luglio dal commissario straordinario per l’opera Giacomo Giampedrone, subentrato al decaduto Giovanni Toti, l’inizio degli scavi con la Tbm scudata è previsto a gennaio 2025, data compatibile con il “mese necessario per l’assemblaggio del macchinario” in entrambe le ipotesi.
A questo novità, attesa da mesi, si aggiunge un’altra notizia. Secondo quanto comunicato dal presidente Uremassi, il municipio IV Media Valbisagno ha messo a disposizione del cantiere l’area ex Mape di Molassana, a pochi passi dalla “rotonda dei tonni”, oggi in disuso, e che potrebbe servire per lo stoccaggio delle parti della talpa prima dell’assemblaggio o comunque per il deposito di materiale utile. “L’idea è quella di prestare l’area in modo da averla poi sistemata, una volta terminato il cantiere, per ricavarci nuovi parcheggi per il quartiere“.
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