L’audizione dell’Organismo Congressuale Forense (OCF) presso la Commissione Affari Costituzionali della Camera esprime pieno sostegno alla riforma che prevede la separazione delle carriere tra Pubblici Ministeri e Giudici. Una riforma, secondo OCF che muove un passo importante per una maggiore equità e terzietà del sistema giudiziario.
Dopo la pausa estiva, riprende con vivacità il dibattito sulla Riforma costituzionale della separazione delle Carriere. Alla Commissione Affari Costituzionali della Camera, lo scorso 13 settembre è stato sentito in audizione l’Organismo Congressuale Forense, rappresentato dal Coordinatore Mario Scialla e dal Tesoriere Antonino La Lumia.
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L’avvocatura esprime pieno sostegno alla riforma apprezzando “l’approccio minimalista” del modello proposto dal Governo, ritenuto “privo di rischi sostanziali e in grado di favorire un’evoluzione del sistema giudiziario senza intaccare questioni più complesse, come l’obbligatorietà dell’azione penale prevista dall’articolo 112 della Costituzione.”
La misura cruciale per garantire la terzietà del giudice, proseguono gli avvocati, è la creazione di due Consigli Superiori della Magistratura autonomi e indipendenti. “In un sistema processuale equilibrato, il Giudice deve mantenere una posizione centrale e distaccata rispetto alle altre parti del processo per assicurare un procedimento equo e funzionale”.
L’attuale commistione tra Giudici e P.M. all’interno dello stesso organo di autogoverno, prosegue OCF, costituisce un assetto che genera potenziali conflitti di interesse su temi come le progressioni di carriera e i procedimenti disciplinari. Respingendo tutte le critiche di questi mesi, sollevate da parte della magistratura, gli avvocati rassicurano che la Riforma contribuirà a restituire centralità al Giudice e a restituire ai cittadini quella fiducia incondizionata che su di lui devono poter riporre.
“Ci teniamo a rassicurare”, affermano gli esponenti OCF “ che questa riforma non minaccia in alcun modo l’indipendenza del Pubblico Ministero, che continuerà ad operare con autonomia e coraggio, senza pressioni dall’Esecutivo. L’istituzione di un Consiglio Superiore della Magistratura requirente autonomo, presieduto dal Presidente della Repubblica, assicura il mantenimento di una struttura indipendente, con una componente togata prevalente su quella laica”.
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L’avvocatura come terzo pilastro della giurisdizione, si assume la responsabilità di vigilare sulla Riforma: “Il nostro impegno, concludono gli avvocati Scialla e La Lumia, “resta fermo: vigileremo affinché queste riforme costituzionali continuino a garantire un sistema di giustizia equo, indipendente e fedele ai principi democratici”.
>> Leggi anche:
 Riforma Cartabia: la nuova giustizia penale, Castronuovo Donato, Donini Massimo, Mancuso Enrico Maria, Varraso Gianluca, CEDAM, 2023.Scarica un estratto gratuito |
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