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Strutture amovibili: significato, caratteristiche e permessi #adessonews


Le strutture amovibili sono manufatti che possono essere rimossi facilmente e in poco tempo. Ecco caratteristiche, normativa e permessi

Le strutture amovibili stanno acquisendo una rilevanza crescente grazie alla loro versatilità e funzionalità. Questi elementi edilizi, caratterizzati dalla facilità di montaggio e smontaggio, offrono soluzioni efficaci per ottimizzare gli spazi senza compromettere l’estetica e la funzionalità degli ambienti.

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Che si tratti di verande esterne, pergole bioclimatiche o tettoie, le strutture amovibili si integrano con successo in contesti sia residenziali che commerciali, rispondendo alle esigenze temporanee o a progetti di lungo termine.

Scopriamo le caratteristiche distintive di queste strutture, le normative e i permessi che ne regolano l’installazione.

Per la gestione delle pratiche edilizie, per il progetto di qualsiasi struttura edilizia, ti suggerisco di utilizzare la piattaforma online per la gestione di pratiche e progetti con cui puoi pianificare dettagliatamente ogni fase e ottenere maggiore efficienza, collaborazione e controllo.

Cosa si intende per struttura amovibile?

Le strutture amovibili sono manufatti progettati per soddisfare esigenze temporanee e non permanenti che possono essere rimossi facilmente e in poco tempo. Non si tratta necessariamente di strutture temporanee, ma la loro classificazione dipende dal reale utilizzo nel tempo cui sono destinate.

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L’amovibilità sottintende sempre una rapida e semplice rimozione, che non preveda opere di demolizione e relativo materiale di risulta. Si tratta di uno smontaggio totale dell’oggetto, che non lascia residui da smaltire e non impatta sull’ambiente.

Tipologie di strutture amovibili

Alcune delle strutture amovibili più diffuse nel settore edilizio sono:

  • tettoie amovibili;
  • verande amovibili;
  • chiusure balconi amovibili;
  • giardini d’inverno;
  • pergole bioclimatiche;
  • tendoni e tensostrutture.

Strutture amovibili: normativa di riferimento

Il D.P.R. 380/2001, noto come testo unico edilizia, stabilisce le normative relative alla costruzione e gestione delle strutture in Italia, inclusi i manufatti amovibili. Questi manufatti sono definiti come opere temporanee che possono essere facilmente rimovibili e non richiedono un permesso di costruzione, a patto che rispettino specifiche condizioni.

Secondo l’articolo 6, comma 2, lettera e-bis del D.P.R. 380/01, le strutture amovibili devono essere:

  • realizzate con l’intenzione di essere rimosse entro un termine legale (generalmente 180 giorni);
  • soggette a una comunicazione preventiva al Comune, nota come Comunicazione di Inizio Lavori (CIL).

Art. 6, comma 2, lettera e-bis del D.P.R. 380/01

e-bis) le opere stagionali e quelle dirette a soddisfare obiettive esigenze, contingenti e temporanee, purché destinate ad essere immediatamente rimosse al cessare della temporanea necessità e, comunque, entro un termine non superiore a centottanta giorni comprensivo dei tempi di allestimento e smontaggio del manufatto, previa comunicazione di avvio dei lavori all’amministrazione comunale; […]

Il D.P.R. 380/01 non fornisce un elenco esaustivo delle strutture che possono essere realizzate senza permessi, ma definisce le categorie di lavori che rientrano nell’edilizia libera.

Le strutture temporanee, come tettoie o prefabbricati leggeri, possono essere costruite senza permessi specifici, purché siano rispettate le normative locali e le condizioni di temporaneità.

Strutture amovibili per esterni

Le strutture amovibili per esterni, come pergole, gazebo e tettoie, offrono soluzioni versatili per proteggere e valorizzare gli spazi all’aperto. Queste strutture possono essere realizzate in vari materiali, tra cui legno, alluminio e PVC, e possono essere progettate per adattarsi a diverse esigenze estetiche e funzionali.

Alcune tipologie di strutture amovibili includono:

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  • pergole: queste strutture possono essere autoportanti o addossate a un muro; sono spesso utilizzate per creare zone d’ombra e possono essere dotate di tende o coperture mobili per una maggiore protezione dagli agenti atmosferici. Le pergole non richiedono permessi edilizi se sono realizzate con materiali leggeri e non sono stabilmente fissate al suolo;
  • gazebo: strutture più chiuse rispetto alle pergole, i gazebo offrono una protezione completa e possono essere utilizzati per eventi all’aperto o come spazi di relax; possono essere facilmente smontati e riposti quando non sono in uso;
  • tettoie: queste coperture sono progettate per proteggere terrazzi e balconi. Possono essere fisse o rimovibili e sono disponibili in vari stili e materiali. Tuttavia, le tettoie fisse richiedono generalmente un permesso di costruire, mentre quelle amovibili possono rientrare nelle categorie di edilizia libera.

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Strutture amovibili per terrazzi e per balconi

Le strutture amovibili per terrazzi e balconi, come le vetrate panoramiche amovibili (VEPA), sono diventate una soluzione comune per chi desidera chiudere spazi esterni senza dover affrontare complicate pratiche burocratiche.

Queste strutture rientrano nella categoria dell’edilizia libera, grazie alle modifiche introdotte dal decreto Aiuti Bis (n. 115/2022), che consente l’installazione di tali elementi senza la necessità di permessi, a patto che rispettino determinati requisiti.

Le VEPA sono progettate per essere facilmente smontabili e riutilizzabili, consentendo un’adeguata ventilazione grazie alla loro apertura. Sono disponibili in vari materiali, tra cui vetro, policarbonato e tessuti leggeri, e possono essere installate senza alterare la volumetria dell’immobile.

Le strutture amovibili devono avere un impatto visivo ridotto e armonizzarsi con l’estetica dell’edificio; possono essere utilizzate per creare spazi protetti da agenti atmosferici, migliorando il comfort e l’usabilità dei terrazzi durante tutto l’anno.

Secondo la normativa attuale, le strutture amovibili come le VEPA non richiedono permessi specifici, a condizione che non comportino un aumento della volumetria dell’abitazione.
È fondamentale che le strutture siano facilmente rimovibili e non alterino permanentemente l’aspetto dell’immobile. Qualsiasi modifica che comporti un ampliamento della sagoma originale richiede comunque un permesso di costruire.

Le VEPA possono essere utilizzate anche nel caso di verande.

Strutture amovibili per bar e ristoranti

Le strutture amovibili rappresentano un’opzione strategica per ottimizzare gli spazi esterni dei bar e ristoranti, migliorare l’esperienza del cliente e aumentare la capacità operativa, il tutto mantenendo un’adeguata flessibilità e conformità alle normative.

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Ecco alcune opzioni e considerazioni per la loro implementazione:

  • pergole bioclimatiche: queste strutture sono progettate per massimizzare il comfort, consentendo il controllo della luce e della ventilazione grazie a lamelle orientabili. Sono ideali per l’uso durante tutto l’anno e non richiedono permessi di costruzione;
  • gazebi: facilmente installabili, i gazebi sono più adatti per l’estate; tuttavia, la loro resistenza è limitata e non offrono un buon isolamento in inverno;
  • tende da sole: le tende possono essere utilizzate per creare ambienti esterni accoglienti, proteggendo dal sole e dalla pioggia;
  • strutture in alluminio: queste strutture sono leggere e resistenti, e possono includere coperture mobili o fisse, con opzioni per chiusure laterali in vetro o tende.

I principali vantaggi includono:

  • espansione dello spazio: consentono di aumentare il numero di coperti disponibili, migliorando la redditività del locale;
  • flessibilità: possono essere facilmente smontate o adattate a seconda delle esigenze stagionali o climatiche;
  • estetica e comfort: offrono un ambiente piacevole per i clienti, con possibilità di personalizzazione in termini di design e illuminazione.

Per la progettazione delle strutture amovibili, può esserti di grande aiuto il software per la progettazione edilizia, che ti consente di disegnare in pianta o in 3D, modellare con oggetti parametrici BIM spazi interni ed esterni rispettando i vari requisiti tecnici e completare il progetto con oggetti della libreria online.

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Strutture amovibili in legno

Le strutture amovibili in legno sono manufatti progettati per essere facilmente rimossi, senza necessariamente essere temporanei.

Queste strutture possono includere elementi come gazebo, casette da giardino o altre costruzioni leggere, e la loro classificazione come amovibili non implica automaticamente che siano destinate a un uso stagionale.

Secondo la normativa italiana, le strutture amovibili in legno possono essere costruite senza richiedere permessi, a patto che soddisfino specifici criteri, come non richiedere fondazioni permanenti e avere dimensioni limitate. Tuttavia, è fondamentale rispettare le normative locali e le disposizioni comunali, poiché ogni comune può avere regolamenti differenti riguardo alla loro costruzione.

Struttura amovibile: quale autorizzazione?

La necessità di permessi edilizi per le strutture amovibili dipende da vari fattori, tra cui la tipologia della struttura, la sua destinazione d’uso e le specifiche normative comunali.

Ad esempio, per le principali tipologie di strutture amovibili valgono le seguenti regole:

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  • serre amovibili: le serre amovibili non sempre sono considerate edilizia libera. Se una serra è ancorata al suolo con plinti e non ha carattere stagionale, è necessario richiedere un permesso di costruire;
  • casette prefabbricate: le casette in legno prefabbricate possono non richiedere permessi se sono amovibili e non necessitano di fondamenta;
  • pergole e gazebo: le pergole, se facilmente rimovibili e non fissate stabilmente al suolo, rientrano in edilizia libera e non necessitano di permessi. Tuttavia, se hanno una struttura fissa o una destinazione d’uso permanente, è necessario richiedere un permesso di costruire;
  • tensostrutture: anche le tensostrutture possono rientrare in edilizia libera, ma la loro classificazione dipende dalla durata della loro installazione e dalla loro funzione. Se sono destinate a un uso prolungato, potrebbe essere richiesto un permesso;
  • verande mobili: costituite da materiali leggeri e non ancorate al suolo, non richiedono alcuna autorizzazione.

Pertanto, per le strutture amovibili, è fondamentale considerare non solo la loro amovibilità, ma anche la loro funzione, il modo in cui sono installate e le normative specifiche del comune di appartenenza. È sempre consigliabile consultare l’ufficio tecnico locale e le disposizioni normative locali per chiarire i requisiti specifici.

Strutture amovibili: permesso di costruire

L’installazione di strutture amovibili richiede un permesso di costruire in base alla loro destinazione d’uso e alla loro permanenza nel tempo. Secondo la normativa vigente, se una struttura è considerata meramente temporanea, non è necessario richiedere il permesso.

Tuttavia, se la struttura è destinata a un uso non temporaneo, anche se è amovibile, è necessario ottenere il permesso dal Comune.

Le regole del Salva Casa per le strutture amovibili

Il D.L. 69/2024, decreto salva casa, convertito con modificazioni dalla Legge 105/2024, introduce la possibilità di mantenere installate le strutture amovibili realizzate durante l’emergenza Covid-19 oltre il limite temporale precedente, purché ne venga dimostrata la necessità e vengano rispettate le normative vigenti.

Nello specifico, tali strutture possono essere mantenute per finalità sanitarie, assistenziali ed educative, oltre i 180 giorni previsti dalla normativa precedente. Per poterlo fare, è necessario presentare una comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA) indicando le esigenze idonee a dimostrarne la perdurante necessità e l’epoca di realizzazione della struttura.

Per dimostrare quando è stato realizzato un intervento, il tecnico deve allegare la documentazione prevista dall’articolo 9-bis, comma 1-bis, del D.P.R. 380/01 relativa allo stato legittimo dell’immobile. Se non è possibile verificare la data di realizzazione della struttura con questa documentazione, il tecnico può dichiarare la data di realizzazione, assumendosi la responsabilità.
Se la dichiarazione è falsa, sono previste sanzioni penali.

Anche se il decreto agevola il mantenimento delle strutture amovibili, esse devono comunque rispettare le normative di settore, come quelle antisismiche, di sicurezza antincendio, igienico-sanitarie, di efficienza energetica e le disposizioni del codice dei beni culturali e del paesaggio (D.Lgs. 42/2004). I Comuni hanno la facoltà di richiedere la rimozione delle strutture con un provvedimento motivato se non conformi alle prescrizioni.

Non sono compresi i dehors realizzati da bar e ristoranti.

Differenza tra struttura temporanea e amovibile

Il Consiglio di Stato, nella sentenza 11715/2022, ha chiarito che le strutture amovibili, pur essendo facilmente rimovibili, non sono necessariamente temporanee.

La distinzione tra stagionalità e precarietà è cruciale: una struttura amovibile può essere concepita per un utilizzo che si estende oltre una singola stagione, perdendo così il carattere di temporaneità.

Questo è emerso in un caso relativo a un lido balneare, dove il gestore aveva richiesto la rimodulazione di strutture in legno considerate amovibili. La Soprintendenza aveva inizialmente autorizzato tali strutture con l’obbligo di rimozione alla fine della stagione estiva. Tuttavia, queste opere sono rimaste in loco oltre il periodo stabilito, portando la Soprintendenza a negare ulteriori autorizzazioni, poiché mancavano i permessi necessari per una permanenza prolungata.

Il Consiglio di Stato ha quindi stabilito che la natura amovibile di una struttura non implica automaticamente che essa sia temporanea, sottolineando l’importanza di valutare l’effettivo utilizzo nel tempo per determinare la necessità di specifici permessi.

Strutture amovibili: casi giuridici

Di seguito si propongono una serie di sentenze in riferimento varie tipologie di strutture amovibili.

Pergotenda: nuova sentenza del CdS sulle regole costruttive

Il Consiglio di Stato ha emesso la sentenza n. 916/2024, chiarendo ulteriormente le normative riguardanti le pergotende, un tipo di struttura frequentemente al centro di controversie legali in materia edilizia.

Questo manufatto, noto per la sua versatilità e applicazione sia in contesti residenziali che commerciali, solleva questioni su come classificarlo e regolarlo.

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La nuova sentenza sottolinea che le pergotende, se caratterizzate da dimensioni contenute e destinate a offrire protezione solare e atmosferica, rientrano tra le opere di edilizia libera, non richiedendo quindi un permesso di costruire.

I giudici hanno ribadito che tali strutture, considerate come elementi di arredo esterno e non come nuove costruzioni permanenti, non comportano modifiche strutturali significative e possono essere smontate senza necessità di demolizione. Inoltre, è stato precisato che le pergotende non richiedono un’autorizzazione paesaggistica se non alterano l’aspetto del sito protetto, confermando così la loro classificazione come opere di edilizia leggera e temporanea.

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