Assunta Legnante ha conquistato la medaglia d’oro nel Getto del peso femminile F12 alle Paralimpiadi di Parigi 2024 (scopri qui le altre gare di oggi venerdì 6 settembre 2024). Dopo la medaglia d’argento nel lancio del disco femminile F11, Legnante è riuscita a migliorare il risultato ottenuto ai Giochi paralimpici di Tokyo 2021, dove in entrambe le discipline aveva portato a casa due medaglie d’argento.
Insomma, dopo Londra 2012, Rio 2016 e Tokyo 2021, alla quarta partecipazione a una Paralimpiade Assunta Legnante stupisce ancora tutti. E pensare che qualche mese fa in un podcast di Ability Channel dedicato alla storia degli atleti paralimpici aveva posto come obiettivo proprio la possibilità di migliorare i risultati di 3 anni prima.
Facciamo un passo indietro, torniamo a febbraio 2024 quando, in una puntata del nostro podcast dedicato agli atleti paralimpici, Assunta Legnante prometteva di migliorare il risultato delle Paralimpiadi giapponesi: “La Paralimpiade che mi rimarrà più impressa, ma solo perché è uno stimolo, è Tokyo, dove ho preso i due argenti. Io ho quelle due medaglie lì, le ricordo, ce le ho lì, so che stanno lì, e io farò comunque di tutto che almeno una delle due deve diventare un metallo diverso. Almeno ci proverò. Poi non è detto: se ci saranno due atlete che faranno meglio di me, amen. Ci riproveremo dopo 4 anni”.
Nel corso della chiacchierata, Legnante ne ha approfittato anche per raccontare la sua storia di atleta professionista, colma di numerosi successi: “Vincere aiuta a vincere, ma non solo in campo, anche fuori. Ai tempi magari c’era ancora quel velo del ‘poverino’. Adesso si rendono conto forse che il poverino se si mette a lanciare, se si mette a correre, se si mette a nuotare, è capace di fare grandi cose. Quindi non tanto poverino”.
Tra i vari aneddoti poi, la campionessa ha ricordato anche la sua prima partecipazione paralimpica: “Londra era la mia prima Paralimpiade. Ad aprile 2012 avevo avuto la certezza che non avrei più visto. Sapevo già come si viveva in un Villaggio Olimpico, perché avevo gareggiato alle Olimpiadi di Pechino 2008 da vedente, però immaginavo fosse la stessa cosa. E infatti è la stessa cosa, se non che alle Paralimpiadi si vive più in allegria. La mia prima esperienza è stata sentire un bordello di risate per le vie di questo Villaggio, che in fondo è una città, dove ci sono sale gioco, palazzi, ristoranti… E dico alla mia guida di allora: ‘Ma cos’è questo casino?’. Erano quattro non vedenti brasiliani che giocavano a calcio a balilla [ride, ndr]. Sentivo solo il suono della pallina, con queste cose che giravano a vuoto… Ma si divertivano, e a me quella cosa è rimasta impressa”.
Tokyo invece fu una Paralimpiade in cui ricevette diverse critiche per non essere riuscita a portare a casa almeno una medaglia d’oro. Critiche a cui Legnante ha voluto rispondere così: “Sai quante persone vorrebbero stare al tuo posto? Ti rendi conto che hai fatto una cosa grandissima. Sfido chiunque a preparare, dopo un tendine d’Achille rotto, una Paralimpiade o un’Olimpiade in 4 mesi. E arrivare seconda sia nel peso che nel disco. Però stiamo lavorando per far diventare quei due argenti qualcosa di meglio“.
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